Ologrammi 3D in tempo reale: dalla fantascienza di Star Wars alla realtà quotidiana

di Veronica Nicosia
Pubblicato il 14 Novembre 2010 - 23:41| Aggiornato il 1 Agosto 2011 OLTRE 6 MESI FA

Sebbene esistano già nel mercato tecnologie in grado di fornire immagini 3D, ad esempio alcuni nuovi prototipi di televisori Sony, chiamati RayModeller, essi non forniscono altro se non una sensazione di profondità: “non puoi camminare attorno all’immagine di una persone e guardare il dietro della sua testa”, ha spiegato Peyghambarian, le cui ricerche avranno sicuramente applicazioni dalla chirurgia, dove un chirurgo potrebbe utilizzare l’ologramma per condurre operazioni in remoto, all’industria, dove i progettisti potrebbero visualizzare e modificare un modello 3D in tempo reale.

La differenza quindi tra uno schermo 3D e un sistema olografico? Secondo Peyghambarian sta soprattutto nella “superba risoluzione. Abbiamo realizzato dei pixel olografici di 400 micrometri, che fornisce immagini di qualità superiore a quelle di un televisore ad alta risoluzione”, anche se registrare un film in tecnologia olografica presenta ancora delle difficoltà, infatti il team di scienziati sta ancora lavorando per ottenere i 30 fotogrammi al secondo necessari per la registrazione di un film.

Anche se le ricerche, pubblicate recentemente su Nature, sono a buon punto, gli aspetti da valutare del prototipo sono ancora molti: Peyghambarian e colleghi sono impegnati nel ridurre la potenza necessaria a scrivere e leggere le immagini e prevede che il prototipo perfezionato sarà alla portata di tutti tra 7 e 10 anni. Insomma ci vorrà ancora del tempo per avere un ologramma in casa, ma questa rappresenta l’ennesima occasione in cui la scienza ha dimostrato di saper realizzare ciò che la fantasia osa.