Levone, parla Alessia Melis, la ragazza ustionata: “L’ho respinto, lui mi ha dato fuoco”

Pubblicato il 16 Maggio 2010 - 16:18 OLTRE 6 MESI FA

“Cercavo un lavoro, grazie a un conoscente comune ho trovato lui che aveva bisogno di qualcuno che facesse le pulizie in casa. Ma lui subito ci ha provato con me e io me ne sono andata”: ricostruisce così la sua vicenda Alessia Melis, la ragazza di Levone (Torino) a cui l’uomo che lei aveva respinto, un cinquantaseienne con alle spalle 26 condanne passate in guidicato, ha cercato di dare fuoco.

La testimonianza della donna è stata trasmessa oggi nel corso di “Domenica cinque” su Canale 5. “Da quel giorno – ha proseguito lei riferendosi all’uomo, Marco Langellotti – ha iniziato a tempestarmi di messaggi, chiedendomi scusa e giurandomi che non l’avrebbe più fatto. Io non ho mai risposto. Con il tempo, era diventato sempre più insistente e violento. Non ho mai raccontato niente a nessuno e ho pensato di cavarmela da sola. Non l’ho denunciato perché pensavo che avrebbe smesso da solo; non pensavo arrivasse a questo punto”.

La donna ha poi ricordato quei momenti di terrore: “Il 25 aprile ero a casa e avevo chiesto ad una mia amica di farmi compagnia perché avevo paura. Quella sera abbiamo sentito il rumore del vetro di una finestra di casa mia spaccata, la luce fuori non si accendeva,e io ho aperto la porta. Lui è entrato e mi ha scaraventata in cucina dicendomi ‘O sarai mia o di nessun altro’ e ha buttato una tanica di benzina per terra e addosso a me, ha tirato fuori un accendino e ha dato fuoco a tutto. Mi sono vista la gambe in fiamme. Siamo uscite velocemente dalla casa, lui mi ha preso per il collo e mi ha detto che mi amava e che se avessi chiamato i carabinieri me l’avrebbe fatta pagare”.

Alla trasmissione è intervenuta in diretta l’onorevole Daniela Santanché, sottosegretario all’Attuazione del programma: “La classe dirigente deve dare il buon esempio, e da questo momento mi assumo la responsabilità di versarti una cifra pari allo stipendio medio degli italiani, fino al momento in cui non troverai un lavoro e ti aiuterò a trovare un lavoro nel tuo paese. Tutto ciò non basta – ha detto – ma non si può lasciare sola una persona che ha subito tutto questo da parte di una persona con 26 condanne”.