Salto di Quirra e la paura tumori: la procura ordina di riesumare 20 salme

Pubblicato il 30 Marzo 2011 - 15:07 OLTRE 6 MESI FA

CAGLIARI – ”Riesumate quelle salme!”. L’ordine è stato dato dal procuratore della Repubblica di Lanusei (Ogliastra) Domenico Fiordalisi, che ha impresso una nuova accelerazione alla sua inchiesta alla ricerca della verità sulle morti tra il personale militare e civile che ha lavorato nel Poligono sperimentale interforze di Perdasdefogu-Salto di Quirra (Pisq) o nelle aree circostanti. Come nel caso dei venti allevatori, morti fra il 1980 ed il 2010 a causa di tumori emolinfatici, dopo aver condotto al pascolo le loro greggi sui terreni intorno all’area militare.

La decisione di riesumare i resti degli allevatori è stata presa dal procuratore Fiordalisi dopo l’analisi delle relazioni tecniche fatte dai veterinari della Asl che hanno esaminato tutti gli allevamenti di bestiame dell’area attorno al Poligono di Quirra, accertando che il 65% degli allevatori si sono ammalati di leucemia e molti agnelli sono nati deformi.

A convincere della necessità di esaminare le salme anche la scoperta di materiali radioattivi in alcuni magazzini del poligono, fatta durante i sopralluoghi condotti dalla dottoressa Maria Antonietta Gatti, responsabile del Laboratorio dei biomateriali del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Modena e Reggio Emilia) e dal fisico nucleare professor Paolo Randaccio, dell’Università di Cagliari.

I resti umani, che saranno riesumati probabilmente a partire dalla prossima settimana, saranno analizzati dal fisico nucleare Evandro Lodi Rizzini, direttore del Dipartimento di Chimica e fisica dell’Universita’ di Brescia e membro del Cern di Ginevra. Il procuratore Fiordalisi ha chiesto al perito di eseguire gli esami con metodiche che consentano di individuare eventuali tracce di contaminazioni radioattive o tossiche. Il prof. Lodi Rizzini sarà affiancato da un medico legale. La decisione del procuratore di Lanusei è stata accolta con favore dal presidente dell’Associazione nazionale assistenza vittime arruolate nelle Forze Armate (Anavafaf), Falco Accame.

”Il rigore scientifico del professor Lodi Rizzini. che si occupò della questione dell’uranio già all’epoca della commissione Mandelli, con una critica scientifica dei metodi di lavoro utilizzati, è una garanzia – ha detto Accame – che il quasi impossibile compito affidatogli sara’ svolto con la massima serieta”’. Positivi commenti anche da Francesco Palese, ideatore e curatore del portale Vittimeuranio.com che da anni si occupa dell’uranio impoverito, e dal segretario della Commissione d’inchiesta del Senato sull’uranio impoverito, Giuseppe Caforio (Idv).

”No comment”, invece, dalla delegazione della Commissione d’inchiesta che proprio oggi e’ arrivata in Sardegna per un sopralluogo nel Poligono sardo. ”Le decisioni dei magistrati non si commentano – ha osservato il senatore Gian Piero Scanu (Pd) – come non si commentano le sentenze”. E nel fascicolo processuale contro ignoti aperto dalla procura di Lanusei, diventato col passare dei giorni sempre piu’ voluminoso, ora figurano due nuovi capi di imputazione: omicidio plurimo colposo con dolo e disastro ambientale.

”Una unità di sforzi per ricondurre a un unico tavolo tutto il lavoro che si sta facendo. La Regione presto stabilirà un calendario e agirà in piena collaborazione con l’Istituto superiore di Sanità. Il nostro obiettivo è quello di dare serenità a popolazione e istituzioni”. Lo ha detto Rosario Costa (Pdl), presidente della commissione parlamentare di inchiesta sull’uranio impoverito, incontrando i giornalisti al termine delle audizioni svolte in mattinata a Cagliari. Si chiude così la missione di due giorni in Sardegna della commissione guidata da Costa e composta dai parlamentari Guido Galperti (Pd, vicepresidente), Luciana Sbarbati (Udc), Cosimo Gallo (Pdl) e Gian Piero Scanu (Pd). Sono stati ascoltati, tra gli altri, i sindaci dei comuni vicini al poligono di Quirra, rappresentanti della Regione e delle Province interessate e il capo della Procura della Repubblica di Lanusei Domenico Fiordalisi, che aperto la prima inchiesta penale sulla cosiddetta sindrome di Quirra.