Sarah Scazzi, zio Michele contro Sabrina: “Dormivo durante l’omicidio”. Poi “ho violentato il cadavere”

Pubblicato il 7 Novembre 2010 - 10:20 OLTRE 6 MESI FA
michele misseri

Michele Misseri

“Ho violentato il cadavere di Sarah, ma mentre veniva uccisa io dormivo”. Michele Misseri ha confermato almeno questo punto della propria versione sul delitto di Avetrana. L’uomo è stato interrogato nel carcere di Taranto il 5 novembre e ha ribadito di aver abusato del corpo senza vita della nipote Sarah Scazzi vicino ad un rudere in campagna prima di nascondere il corpo.

Nello stesso interrogatorio “zio Michele” aveva invece ritrattato sull’esecuzione materiale dell’omicidio, incolpando la figlia Sabrina di aver ucciso la quindicenne: “Io mi sono preoccupato solo di portare il cavadere in campagna per nasconderlo nel pozzo”.

Per rinforzare questa nuova tesi, l’uomo ha detto che ”quando Sarah è stata uccisa io stavo dormendo in casa”.

In questi ultimi giorni Michele Misseri sembra un “fiume in piena” e sta arricchendo di dettagli il proprio racconto. E in alcuni casi i dettagli hanno trovato riscontro. Innanzitutto l’uomo ha detto che Sarah è stata strangolata con una cintura e non con una corda, come si era sempre pensato. La cinta è stata poi effettivamente ritrovata nel bagagliaio della sua Seat Marbella, così come aveva raccontato agli inquirenti.

Ma le rivelazioni di zio Michele (che il suo avvocato Daniele Galoppa aveva definito “clamorose” alla fine dell’interrogatorio) non si fermerebbero qui: l’uomo avrebbe infatti parlato di una terza persona che avrebbe aiutato lui e sua figlia Sabrina. E l’ombra del sospetto si è allungata dietro la figura di Cosima Serrano, moglie di Michele: è stato nel suo bagagliaio che i carabinieri hanno trovato, su indicazioni di Michele, la corda con cui il cadavere sarebbe stato calato nel pozzo dove è stato ritrovato.

Infatti Misseri ha detto che il 26 agosto nascose il corpo della nipote calandolo nel pozzo dopo averlo legato con una corda al collo e ai piedi, corda che poi slegò da un capo e ritirò per distruggerla.