Una tranquilla mezz’ora di paura: pezzi di satellite sul nord Italia

Pubblicato il 23 Settembre 2011 - 22:23| Aggiornato il 24 Settembre 2011 OLTRE 6 MESI FA

Il satellite Uars (Ap-Lapresse)

ROMA – Dalle  3:34 e le 4:12 di sabato 24 settembre il satellite scientifico Uars (Upper atmosphere research satellite) della Nasa si frantumerà nell’atmosfera. I suoi resti cadranno sull’Italia del nord, ma ancora non si sa esattamente dove. La protezione civile ha proclamato lo stato d’allerta nelle province autonome di Trento e Bolzano, tutte le province del Veneto e del Friuli Venezia Giulia; Brescia e Sondrio per la Lombardia.

In tutto, i pezzi di satellite che rischiano di cadere sul suolo italiano sono 26 frammenti, per un peso totale di 532 grammi.

L’allarme è stato lanciato dall’Agenzia spaziale italiana quando, dalle simulazioni effettuate dalla Nasa, è apparso chiaro che tra i possibili punti di impatto dei resti del satellite c’è anche l’Italia. Nonostante le probabilità che un simile scenario si verifichi siano soltanto dello 0,6 per cento secondo gli ultimi dati disponibili, il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli ha convocato il comitato operativo per seguire costantemente l’evoluzione della situazione e predisporre tutti gli interventi necessari.

Resta un problema fondamentale: la certezza su dove cadranno i frammenti si avrà soltanto 40-60 minuti prima dell’impatto al suolo. In sostanza, se i pezzi cadranno su una zona abitata o, come è più probabile, nell’oceano, si saprà un’ora prima che questo avvenga: questo significa che non è possibile predisporre un’evacuazione della popolazione.

Lo stesso Gabrielli ha chiarito che “Ci troviamo di fronte a un evento di cui non c’è letteratura perché la stragrande maggioranza di questi frammenti cade in mare o in zone deserte. Dunque stiamo cercando di mettere in piedi per la prima volta un sistema di misure di autoprotezione che passa innanzitutto per una informazione trasparente, chiara e tempestiva”. Misure che vanno dall’evitare i luoghi aperti e i piani alti, al posizionarsi sotto i vani delle porte nei muri portanti.

Secondo i dati di cui è in possesso la protezione civile, è poco probabile che i frammenti causino il crollo di edifici, che pertanto sono da considerarsi più sicuri rispetto ai luoghi aperti. I frammenti poi, impattando sui tetti degli edifici, potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti: pertanto sono più sicuri i piani più bassi degli edifici. All’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono i vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi). E’ poco probabile che i frammenti siano visibili da terra prima dell’impatto. Inoltre i frammenti possono sprigionare gas tossici (idrazina). Chiunque avvistasse un frammento dovrà segnalarlo immediatamente alle autorità e comunque dovrà mantenersi a un distanza di almeno 20 metri.

I bookmaker esteri hanno rifiutato di accettare puntate sulla caduta di frammenti del satellite Nasa: ”Non è possibile offrire scommesse perché c’è la possibilità, sia pur remotissima, che qualcuno rimanga ferito, se non addirittura ucciso (nell’ipotesi peggiore)”, dai frammenti del satellite che potrebbero cadere sulla Terra.

Gli analisti della compagnia britannica Stanleybet, leader nel settore, si erano già messi al lavoro per elaborare le quote sulle diverse variabili coinvolte nella caduta del satellite (eventuale schianto di uno o più frammenti sul territorio italiano, fascia oraria del primo impatto, numero delle regioni eventualmente coinvolte e quale verrebbe colpita per prima sulla scorta delle stime diffuse dalla Protezione Civile), quando è arrivato l’altolà dei massimi vertici societari.

“Nonostante le numerosissime richieste – ha spiegato David Purvis, nuovo Ceo di Stanleybet International – ricevute in particolare dagli scommettitori europei di quotare la caduta dei frammenti del satellite Uars, ho deciso di non consentire l’offerta di questa special bet per coerenza con la nostra policy aziendale che non prevede l’elaborazione di quote su eventi che possano comportare conseguenze negative sulle persone e sulle cose”.

”Anche se questo passaggio sta diventando progressivamente marginale – avverte la Protezione civile – non è ancora da escludere la remota possibilità che uno o più frammenti del satellite possano cadere sul territorio italiano”. Eventi di questo tipo – precisa – ”sono assai rari”, tanto da non disporre di precisi protocolli di comportamento. L’ente ha tuttavia diffuso alcune informazioni e consigli di comportamento: se mai i frammenti del satellite dovessero cadere sull’Italia, ”è poco probabile che causino il crollo di edifici, che pertanto sono da considerarsi più sicuri rispetto ai luoghi aperti”. Consigliabile, dove possibile, occupare i piani bassi degli edifici, tenendo conto che le zone piu’ sicure della casa sono i vani delle porte inserite nei muri portanti.

E’ poco probabile che i frammenti (che possono sprigionare anche gas tossici, come l’idrazina) siano visibili da terra prima dell’impatto; chi ritenesse di averne avvistato uno dovrà comunque segnalarlo immediatamente alle autorità, mantenendosi a una distanza di almeno 20 metri.