Notte di ansia: il satellite cambia traiettoria ma il pericolo rimane

Pubblicato il 24 Settembre 2011 - 00:48 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il rientro nell’atmosfera del satellite americano Uars slitta di alcune ore in quanto la sua traiettoria nelle ultime ore e’ completamente cambiata. Lo rende noto la Nasa, spiegando che il satellite sta rallentando la discesa rispetto alle ultime previsioni. Stime piu’ accurate potranno essere possibili solo nelle prossime dodici ore.

La situazione, prosegue la Nasa, adesso e’ talmente diversa da non poter piu’ escludere la possibilita’ che il satellite possa rientrare nell’atmosfera in un’area sopra gli Stati Uniti. Una possibilita’, questa, esclusa, fino a poche ore fa.

”Inizialmente il satellite era stato rallentato dall’attivita’ solare – ha spiegato l’astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope – ma adesso ha assunto un nuovo orientamento che sta ulteriormente rallentando la sua discesa. In questo momento il satellite e’ soltanto in balia dell’atmosfera”.

Intanto sta diventando ”progressivamente marginale” la probabilita’ di un passaggio sull’Italia dei rottami del satellite Nasa in fase di rientro nell’atmosfera – ha fatto sapere nel suo ultimo aggiornamento diramato poco dopo le 23 dalla Protezione civile – anche se ”non è ancora da escludere la remota possibilità che uno o più frammenti del satellite possano cadere sul territorio italiano”. Le possibilita’ sono decisamente remote: solo l’1,1% che i pezzi di un satellite in caduta verso la Terra colpiscano per la prima volta una zona popolata – il Nordest italiano – anziche’ finire nell’oceano o in un deserto. Ma c’e’ da scommettere che in molti rimarranno svegli nell’ora X, fissata tra le 3.34 e le 4.12 della prossima notte.

I rischi riguardano l’Alto Adige, il Veneto, il Friuli Venezia Giulia e le province lombarde di Brescia e Sondrio. Alla Protezione civile e’ riunita una task force di esperti per monitorare secondo per secondo la traiettoria di Uars (Upper atmosphere research satellite), il vecchio satellite della Nasa in orbita di 20 anni, grande quanto un autobus e pesante 6 tonnellate, che questa notte esplodera’ a contatto con l’atmosfera.

I resti sono costituiti da almeno 26 frammenti dal peso variabile tra 600 grammi a 158 chili. All’inizio erano state indicate due ”finestre temporali” che avrebbero potuto interessare l’Italia, coinvolgendo praticamente tutto il Nord. Le ultime indicazioni hanno ristretto ad una la finestra di rischio (quella tra le 3.34 e le 4.12 appunto) ed al Nordest il possibile punto di impatto.

Esclusi quindi Piemonte, Valle D’Aosta, Liguria, il resto della Lombardia e le province emiliane di Parma e Piacenza, che in un primo tempo erano a rischio. Ma la certezza su dove cadranno i frammenti si avra’ soltanto 40-60 minuti prima dell’impatto al suolo, non e’ quindi possibile predisporre un’evacuazione della popolazione.

La Protezione civile ha cosi’ proposto una serie di consigli per evitare danni dalla possibile caduta di rottami dal cielo: e’ poco probabile che i frammenti causino il crollo di edifici, che pertanto sono da considerarsi piu’ sicuri rispetto ai luoghi aperti; i frammenti, impattando sui tetti degli edifici, potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti, pertanto sono piu’ sicuri i piani piu’ bassi degli edifici; all’interno degli edifici i posti strutturalmente piu’ sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono i vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli piu’ spessi); e’ poco probabile che i frammenti siano visibili da terra prima dell’impatto; i frammenti di satellite possono sprigionare gas tossici (idrazina).

Chiunque avvistasse un frammento dovra’ segnalarlo immediatamente alle autorita’ e comunque dovra’ mantenersi a un distanza di almeno 20 metri. Sara’ una notte agitata, dunque, per gli abitanti del Nordest, anche se gli esperti rassicurano. ”La probabilita’ che il satellite cada in Italia – ha detto Luciano Anselmo, dell’Istituto di Scienze e Tecnologie dell’Informazione del Cnr, l’uomo che sta lavorando ai dati su posizione e traiettoria del vecchio satellite – e’ comunque bassa, resta dello 0,9%. Molto probabilmente, per il 70%, cadra’ nell’oceano e per il 99% non in Italia”.