Lsd, la droga del rock anni 60 e di Cary Grant compie 70 anni

Pubblicato il 6 Aprile 2013 - 18:45| Aggiornato il 19 Dicembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Come le grandi star del rock (Jagger e Richards sono del ’43) l‘Lsd compie 70 anni. O meglio: il 19 aprile sarà il 70mo anniversario del giorno in cui Albert Hoffman ha volontariamente assunto (tre giorni prima ne aveva saggiato per errore gli effetti) la sostanza che aveva già sintetizzato cinque anni prima nei laboratori della Sandoz.

In pochi anni l’acido lisergico fece scoprire alla cultura occidentale i poteri di una sostanza capace di alterare la percezione e aprire le porte a una realtaà alterata e potenziata. La chimica era arrivata dove, praticamente da quando esistono società organizzate, arrivava la natura con i funghi (d’altra parte l’acido lisergico si trova in un fungo della segale) e le piante. La scoperta di Hoffman, uno scienziato morto nel 2008 a 102 anni, ha una storia che va al di là del fenomeno droga.

Basterebbe pensare che è stata dichiarata fuori legge solo nel 1967, prima negli Stati Uniti e poi nel resto del mondo. La verità è che prima che la sua diffusione di massa e la cultura libertaria che ne era stata generata suscitassero la reazione delle autoritè, l’Lsd non solo era regolarmente utilizzato in psichiatria (la Sandoz lo distribuiva gratuitamente agli specialisti) ma è stato oggetto di esperimenti sui militari e di test condotti dalla CIA.

Vicende queste che appartengono alla storia del grande complotto, fonte di ispirazione per la fantascienza ed elemento importante per comprendere Philip Dick. Agli esperimenti della CIA partecipò Ken Kesey, l’autore del libro ”Qualcuno volò sul nido del cuculo” che, con i suoi acid test, diventò, un santone del movimento. L’altro dioscuro della cultura lisergica è stato Timothy Leary, ex professore prima di Berkeley e poi di Harvard che lanciò lo slogan ”turn on, tune in, drop out” (accenditi, sintonizzati, lasciati andare) e con i suoi viaggi collettivi e le sue teorie libertarie è stato il punto di riferimento culturale del movimento insieme ad Aldous Huxley, l’autore de ”Le porte della percezione”.

Naturalmente l’acido deve buona parte della sua popolarità all’entusiasmo con cui fu accolto nella comunità del rock e del movimento hippie degli anni ’60. E’ difficile trovare qualcuno dei protagonisti della scena di allora che non l’abbia provato anche se, nell’immaginario collettivo, e anche a ragione, la terra promessa resta la California degli anni d’oro di Haight Asbury, perfettamente rappresentati dai concerti maratona e largamente improvvisati dei Grateful Dead (ma se riguardate il film di Woodstock vedrete che la tre giorni di pace amore e musica è stata anche una maratona lisergica). Ma la diffusione non colpì solo il mondo del rock e della controcultura: Cary Grant ad esempio era un dichiarato consumatore ed è noto l’interesse che Fellini aveva per i viaggi lisergici (ma l’elenco della star hollywoodiane che l’hanno provato è lungo e pieno di sorprese). Il fatto è che le proprietà dell’Lsd e la sua capacità di procurare ”viaggi” sostanzialmente in altre dimensioni, erano l’esatta risposta al desiderio collettivo dell’epoca di cambiare il mondo.

Ecco il motivo di una diffusione di massa che ben presto trasformò una sostanza che poteva fornire un’esperienza cognitiva in un problema perché gli eccessi e gli abusi possono provocare effetti devastanti. In questo senso il simbolo maledetto è Sid Barrett, il fondatore dei Pink Floyd, il ”Crazy Diamond” di ”Wish You Here”, condannato a una vita da minorato mentale proprio da questi eccessi.

Da tempo ormai l’acido ha perso i connotati di droga di massa. Questo non vuol dire che non abbia ancora degli adepti (musica, letteratura, cinema e anche alcune serie tv sono pieni di riferimenti) e che non sia presente sul mercato illegale sotto forma delle famigerate cartine. Ma non va dimenticato che ancora di recente vengono compiuti esperimenti per un uso nella terapia del dolore (soprattutto sui malati di cancro) e lo stesso Hoffman, poco prima di morire, ha partecipato a convegni internazionali sulle proprietà curative dell’Lsd e sul suo utilizzo per comprendere i percorsi associativi e cognitivi della mente.