Mamme e lavoro: i figli? Sono un ostacolo solo per i primi due anni

Pubblicato il 23 Gennaio 2011 - 16:44 OLTRE 6 MESI FA

Avere figli non impedisce alla madri di continuare a lavorare, anche in Italia si possono fare bambini senza rischiare di dover abbandonare l’occupazione. E’ questa la novità che emerge da uno studio condotto da due economiste della Banca d’Italia, Concetta Rondinelli e Roberta Zizza. Anzi, alla fine in un Paese dove meno di una donna su due ha un posto, essere mamma può anche fare da sprone.

C’è, però,  una prova del fuoco da superare: i primi due anni dopo la nascita, sempre secondo le analisi di Via Nazionale, riducono, anche se di poco, le possibilità di lavoro. Di certo, però, la maternità, pur non essendo un ostacolo all’impiego, incide sulla sua qualità. Rimane un fardello per chi non solo vuole un’occupazione ma aspira anche a fare carriera. Tornando al risultato sorpresa dello studio, Palazzo Koch rovescia la comune concezione secondo cui l’impiego per la cura dei figli sembra un freno per l’offerta di lavoro femminile.

Infatti, ”vi sono fattori non osservabili, quali le preferenze, il talento, le ambizioni, che influenzano sia le decisioni riproduttive sia quelle di lavoro e che rendono più complessa l’identificazione del nesso di casualità”. Dalla ricerca, che si basa sull’Indagine dei bilanci delle famiglie della Banca d’Italia (2008), risulta che ”i figli hanno un impatto negativo, anche se non significativo, per le donne con bambini di età inferiore ai due anni”. Mentre, ”nel lungo periodo, a parità di condizioni, non sembra esservi in Italia un effetto negativo della maternità sull’offerta di lavoro femminile”.

Quindi molto dipende dall’età: un bimbo al di sotto dei 23 mesi riduce (anche se non significativamente) la probabilità di una donna di avere un’occupazione retribuita e le chance diminuiscono ancora all’aumentare del numero del loro numero. Tuttavia, le difficoltà con il tempo svaniscono e gli effetti della maternità, ”diventano positivi (staticamente azzerati)”. Insomma, nel lungo periodo ”la presenza di bambini sembra avere per le madri un leggero effetto di spinta verso il mercato del lavoro”.

La ricerca comunque non nasconde che ci sono anche altri problemi. In particolare per le donne che vogliono fare carriera c’è uno scotto da pagare: dall’analisi emergono ”indizi di un effetto negativo della maternità sulla qualità del lavoro posseduto (qualifica occupazionale, tipo di contratto, orario di lavoro)”. Che tradotto significa difficoltà nella carriera e anche nella posizione economica che si riesce ad avere con il contratto ottenuto.