Veronesi: “Biotestamento? Meglio nessuna legge”

Pubblicato il 10 Gennaio 2011 - 10:29 OLTRE 6 MESI FA

Umberto Veronesi

”Meglio nessuna legge. Ora come ora, applicando la Convenzione di Oviedo firmata anche dall’Italia, il testamento biologico troverebbe comunque il suo rispetto e la sua applicazione. Basta un notaio”. E’ la posizione del senatore e oncologo Umberto Veronesi, in un’intervista al Corriere della Sera, alla vigilia della ripresa del dibattito alla Camera sul biotestamento.

”Con la legge in discussione alla Camera – prosegue Veronesi – invece, la vita artificiale diventa un obbligo. Un obbligo di Stato contro diritti quali la libera scelta terapeutica, l’autodeterminazione, la responsabilità della propria vita”. Piuttosto che di accanimento terapeutico, Veronesi parla di ‘trattamenti di sostegno’ come l’idratazione e l’alimentazione.

Trattamenti che rifiuterebbe se dovesse perdere le facoltà mentali, perché grazie alla medicina, ”nonostante l’età, dovesse accadere – dice – potrei restare ‘morto a cuore battente’ anche per altri vent’anni”. E’ un ”principio di responsabilità della vita – aggiunge l’oncologo – che pare in contrasto con quello della sacralità della vita. Dio ci dà la vita e Dio ce la toglie. Questo è il grande dilemma. Che però non ci deve mai far dimenticare la laicità dello Stato”.