Calcio Femminile, Patrizia Panico: “Dopo 15 anni vogliamo tornare a Mondiale”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 21 Ottobre 2014 - 18:48 OLTRE 6 MESI FA
Calcio Femminile, Patrizia Panico: "Dopo 15 anni vogliamo tornare a Mondiale"

Calcio Femminile, Patrizia Panico: “Dopo 15 anni vogliamo tornare a Mondiale”

ROMA  – Quelle del presidente presidente della Figc Tavecchio che ha sempre sottolineato la necessità di una crescita del calcio femminile ”non sono parole al vento”.

Ne è convinta Patrizia Panico, tredici volte capocannoniere della Serie A, più di venti trofei in bacheca, ma soprattutto duecento presenze e 109 gol con la maglia della Nazionale, che sabato a Rieti sarà premiata con una targa prima dell’inizio del match d’andata della semifinale del play off Mondiale con l’Ucraina.

‘Percepiamo il cambiamento – aggiunge l’azzurra – un’attenzione diversa anche dal punto di vista mediatico. La riduzione delle squadre nella massima serie porterà ad una crescita del livello tecnico del campionato, favorendo la possibilità di vendita del prodotto. Nel calcio maschile il mercato è quasi saturo, mentre il nostro movimento può crescere ancora tantissimo”.

Ti rivedi in qualche tuo collega in campo maschile? “Anche se la fede calcistica è diversa, in molti mi paragonano a Francesco Totti. Io fatico però a identificarmi con i colleghi uomini, anche se capisco che si cerchino paragoni con il calcio maschile”. Nessuno in Italia può vantare tante presenze in Azzurro, un curriculum che punta ad aggiornare già sabato allo stadio ‘Centro d’Italia – Manlio Scopigno’.

“La spinta del pubblico sarebbe davvero molto importante – l’appello di Patrizia Panico – e sono certa che molte persone ci sosterranno allo stadio e davanti alla Tv”. L’ultima volta che la Nazionale Femminile ha raggiunto la qualificazione al Mondiale è stato quindici anni fa: “E’ naturale che l’obiettivo sia tornare a giocare la fase finale del Mondiale – prosegue l’azzurra – un traguardo che in questo momento sarebbe fondamentale raggiungere non solo per noi ma per tutto il movimento femminile”. Condividi l’idea di affiancare ai top club maschili una squadra femminile?

“E’ evidente che appoggiarsi a strutture consolidate è più semplice. E poi è normale che una ragazzina sia più affascinata dall’idea di andare a giocare con la Lazio o la Roma che con una squadretta di quartiere”. Qual è il segreto per arrivare a giocare 200 partite in Nazionale? “La coerenza. E io so di aver sempre lavorato bene. Sapere di aver indossato questa maglia 200 volte dà una sensazione indescrivibile”.