Calcio scommesse: inchieste anche a Napoli e Bari

Pubblicato il 3 Giugno 2011 - 20:29 OLTRE 6 MESI FA

NAPOLI, 3 GIU – Nuovi interrogatori sono stati gia' programmati dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Napoli nell'ambito dell' inchiesta sul calcio scommesse scaturita da una indagine sulle attivita' di riciclaggio del clan D'Alessandro di Castellammare di Stabia.

I pm Pierpaolo Filippelli e Claudio Siragusa e il procuratore aggiunto Rosario Cantelmo al momento non hanno avanzato alcuna richiesta di atti ai colleghi di Cremona che stanno tentando di far luce sul nuovo scandalo che sta mettendo a rumore il mondo del calcio. Ne' richieste analoghe sono giunte al Palazzo di Giustizia di Napoli da parte dei pm della procura lombarda nonostante, stando alle indiscrezioni, vi sarebbero elementi di connessione tra le due indagini.

Se queste due inchieste marciano finora separate, gia' sono stati invece stabiliti contatti tra la procura di Bari e quella di Cremona in relazione a un altro fascicolo riguardante illeciti legati al giro delle scommesse. I magistrati pugliesi, che indagano da quattro mesi sul presunto taroccamento della partita Bari-Livorno 4-1 del primo dicembre dello scorso anno, hanno infatti richiesto copia degli atti raccolti dalla procura lombarda.

Da oltre un anno e' invece decollata l'inchiesta della Dda partenopea sul calcioscommesse scoperto per caso dalle intercettazioni telefoniche che erano state disposte per far luce sugli affari del clan D'Alessandro. E' emerso che uomini vicini alla camorra avrebbero anche contattato calciatori per alterare risultati di partite, in particolare della Lega Pro. Tra i match finiti nel mirino degli investigatori vi e' in particolare Juve Stabia-Sorrento, del 5 aprile 2009. Ma l'attenzione si e' via via concentrata anche su incontri di campionati delle serie superiore e su tornei esteri, in Europa e in Sud America. A destare sospetti gli ingenti flussi di giocate e soprattutto una percentuale assai consistente di puntate effettuate nei secondi tempi e negli ultimi minuti delle partite.

L'inchiesta barese e' stata invece avviata in seguito a un esposto presentato dal bookmaker Skysport365 alla procura della Repubblica di Treviso, lo scorso 11 gennaio, per una serie di puntate, ingenti e definite anomale, in relazione alla partita Bari-Livorno. L'esposto e' stato poi trasmesso per competenza alla procura di Bari. Le scommesse, fatte a partire da circa un'ora e mezzo prima dell'incontro, avevano come comune denominatore la larga vittoria del Bari, gia' a partire dal primo tempo. In particolare, in alcune agenzie toscane sarebbero stati giocati ''quasi due milioni'' prima che scattassero i ''normali sistemi di protezione applicati da tutti i concessionari: abbassamento delle quote, gara sospetta aperta solo alle multiple''.

''Vogliono cosi' riciclare soldi sporchi'', Filippo Beatrice, sostituto della Direzione nazionale antimafia che da pm a Napoli condusse l'inchiesta di calciopoli, commenta cosi' gli sviluppi delle indagini sul nuovo scandalo. Secondo il magistrato, ''sembra tutto un deja vu. E il fatto che periodicamente il mondo del calcio sia attraversato da forte opacita', non puo' non far riflettere sul fatto che gli strumenti di controllo dell'ordinamento sportivo sono insufficienti''. Beatrice ricorda come con ''Calciopoli si tento' una Mani Pulite del Calcio, ma ci fu subito la Restaurazione: siamo ancora in piena Prima Repubblica. Gli interessi economici e sociali intorno al calcio sono cosi' complessi che non c'e' il coraggio di fare un vero repulisti. Nel 2006, i processi sportivi – commenta – furono chiusi troppo in fretta e il calcio non riusci' a digerire l'ampiezza di quella rete''. Quanto all'ombra della camorra su questo settore, ''sviluppi investigativi futuri dimostreranno che, oltre ai clan tradizionali, quelli di Secondigliano e della Sanita', anche quelli della provincia si stanno occupando di questo settore, casalesi e non solo''.