Diritti tv-Infront: perquisite società di Serie A e Serie B

di Silvio De Santis
Pubblicato il 12 Ottobre 2015 - 18:02 OLTRE 6 MESI FA
Diritti tv-Infront: perquisite società di Serie A e Serie B

Jonathan Moscrop / LaPresse – Una telecamera a bordocampo

MILANO – La Finanza irrompe (un’altra volta) nel mondo del calcio. Venerdì 9 ottobre le Fiamme Gialle hanno perquisito le sedi di alcune società di calcio di Serie A e di Serie B. Lo stesso giorno i finanzieri sono entrati anche nella sede della Lega Calcio a Milano. Le perquisizioni, che sono stata rese note soltanto oggi (lunedì 12 ottobre), sono avvenute nell’ambito delle indagini della Procura di Milano sulle presunte irregolarità nell’assegnazione dei diritti tv del calcio avvenuta la scorsa primavera.

L’ipotesi di reato dei giudici milanesi è quella di turbativa d’asta, turbata libertà degli incanti e ostacolo all’attività degli organi di vigilanza, in relazione alla compravendita dei diritti televisivi.

INFRONT. “Non abbiamo mai intrattenuto alcun rapporto con la società Tax & Finance”: lo afferma Infront, advisor della Lega di serie A per i diritti tv, in una dichiarazione all’Ansa, “in relazione a quanto pubblicato dai media negli ultimi giorni su un presunto legame con la società di consulenza svizzera”. Nessun commento invece sulle indiscrezioni di stampa secondo le quali il presidente di Infront Italia sarebbe indagato per turbativa d’asta nell’assegnazione dei diritti tv di serie A.

BARONI NON RISPONDE AI GIUDICI. Andrea Baroni, il fiscalista arrestato lo scorso venerdì dalla Gdf nell’ambito di uno dei filoni dell’indagine della Procura di Milano che, in un altra tranche, sta effettuando accertamenti sull’assegnazione dei diritti tv del calcio avvenuta la scorsa primavera, interrogato questa mattina dal gip Giuseppe Gennari, non ha risposto alle domande. Baroni, difeso dall’avvocato Roberta Guaineri, è accusato di associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio di denaro frutto di evasione fiscale di clienti italiani assieme ad altre persone essendo, per i pm, uno dei soci della Tax and Finance (T&F), società di consulenza fiscale con sede a Lugano e di diritto inglese con uffici in tutto il mondo. Società che tra i clienti, come risulta dall’ordinanza del gip, ha anche la Infront Italy srl di Marco Bogarelli, advisor della Lega Calcio nella vendita dei diritti televisivi delle squadre di serie A e B per i campionati 2015/2017.

Contestualmente all’arresto venerdì scorso, nell’altro filone di indagine, le Fiamme Gialle si sono presentate nella sede milanese della Lega Calcio con un ordine di esibizione di documenti nel quale si ipotizza a carico di Infront, Bogarelli, alcuni manager della stessa società e due di Rti (gruppo Mediaset) i reati di turbativa d’asta e turbata libertà degli incanti, in relazione alla compravendita dei diritti tv. Altro reato contestato a vario titolo è ostacolo all’attività degli organi di vigilanza, in particolare, come è stato riferito in ambienti giudiziari milanesi, nei confronti della Commissione per la vigilanza e il controllo delle società di calcio, in relazione a presunti ritocchi al rialzo dei bilanci di alcune società calcistiche al fine di poter essere ammesse ai campionati.

Luigi Ugo Colombini, manager sportivo di alcuni dei più noti tennisti a livello mondiale come Andy Murray e Shvedova Jarolslava, tra i clienti della Tax and Finance, la società di diritto inglese ma con sede operativa a Lugano e uffici in tutto il mondo al centro del filone di indagine della Procura di Milano che venerdì ha portato in carcere Andrea Baroni, il fiscalista e socio della stessa società accusato di associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio di denaro frutto di evasione fiscale di clienti italiani. Colombini, “procuratore e manager sportivo”, che non è indagato, come emerge dai dialoghi intercettati con il suo “referente di T&F (…) – scrive nel suo provvedimento il gip Giuseppe Gennari – intrattiene conversazioni di carattere professionale in ordine alla movimentazione di diverse provviste di denaro relative ai compensi percepiti da tennisti professionisti”, e cioè appunto Andy Murray e Shvedova Jarolslava. “I servizi resi, dalla fiduciaria svizzera, in favore di Colombini – annota sempre il giudice – risultano dar luogo a tipici casi di “esterovestizione” (da parte di Baroni, ndr) affinché gli utili siano sottoposti ad una minore tassazione, generando, contestualmente, risorse finanziarie fuori dal territorio nazionale”. Secondo il giudice è “evidente che il procuratore sportivo utilizza una società svizzera per gestire i rapporti con i propri giocatori” anche se “come giustamente osservato dal pm, troppo involuta è l’indagine per comprendere effettivamente beneficiari, destinatari e modalità delle operazioni estere. Quindi, non sussistono i gravi indizi” di reato.

LA POSIZIONE DEL BARI. “La società F.C. Bari 1908 comunica che, in merito alle notizie pubblicate in data odierna da un quotidiano economico-finanziario, in ordine ad un presunto coinvolgimento della stessa in una indagine riguardante la gara per l’aggiudicazione dei diritti televisivi, la suddetta società, anche nell’impostazione accusatoria, è del tutto estranea a tale vicenda”. Il Bari, con una nota, ha fatto sapere di non essere coinvolto nelle indagini legate ai diritti tv. La società “risulterebbe attenzionata – è scritto ancora nel documento – esclusivamente per una ipotesi prevista e punita dal codice civile, riguardante la sottoscrizione con la società Infront di un contratto di ‘sponsorizzazione della seconda maglia di gioco’, incidentalmente venuto all’attenzione degli investigatori nell’ambito della distinta e più ampia indagine riguardante l’aggiudicazione dei diritti televisivi”.

“Per una questione di rispetto dell’autorità giudiziaria procedente, nei confronti della quale, sin da ora, ove necessario, si assicura la massima collaborazione e disponibilità – prosegue il comunicato – la F.C. Bari 1908 conferma che renderà qualsiasi chiarimento necessario, direttamente alla stessa, evitando di interloquire al di fuori del procedimento”. Poi c’è una precisazione su un contratto di sponsorizzazione citato nell’inchiesta del Sole 24 ore: “È stato sottoscritto per la cifra di 460.000 euro, (costo assolutamente proporzionato ai prezzi di mercato, oltre che agli altri contratti di sponsorizzazione già stipulati con altre aziende) e il relativo pagamento è avvenuto nella assoluta trasparenza, attraverso bonifico bancario da parte della società Infront Italy srl sul conto corrente bancario (c/o istituto di credito del territorio) della FC Bari 1908 Spa e regolarmente contabilizzato sui libri sociali”. L’obiettivo del Bari, si dichiara nelle conclusioni, è rendere la società “una casa di vetro, consapevoli che tali approfondimenti non potranno che contribuire a rimuovere qualsiasi zona grigia intorno alla società”.

LA POSIZIONE DEL GENOA –  “Il Genoa è una delle squadre le cui sedi sono state perquisite venerdì scorso: ma siamo tranquillissimi, i soldi che servivano al nostro bilancio li ha messi l’azionista di riferimento, cioè io”. Enrico Preziosi, n.1 del club ligure, racconta all’Ansa la sua verità sulla vicenda che ha portato all’operazione della Guardia di Finanza.

“Il conto è tracciabile – prosegue Preziosi -, sono state fatte tutte operazioni semplici e chiare, ove servisse saremmo pronti a dare qualsiasi chiarimento a qualsivoglia autorità competente”. Il presidente rossoblù conclude: “Questo è un Paese davvero strano. Uno si sveglia e tira fuori un teorema e tutti quanti gli vanno dietro. Ma io non ho problemi, è tutto chiaro e la Covisoc della Federcalcio prima di tutti lo sa”.