Serie A. Napoli da Champions, Fiorentina avvicina il Milan, Inter quinto

Pubblicato il 21 Aprile 2013 - 18:10| Aggiornato il 4 Febbraio 2023 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Tutto sulla 33° giornata del campionato italiano di calcio di Serie A.
Formazioni, risultati,  classifica  e marcatori. Ecco il programma completo delle partite.

INTER-PARMA 1-0 Rocchi 81′ (I).

Inter (3-4-3): Handanovic; Ranocchia, Samuel, Juan Jesus; Zanetti, Kuzmanovic, Kovacic, Pereira; Alvarez, Rocchi, Schelotto
A disp.: Carrizo, Belec, Silvestre, Chivu, Jonathan, Ferrara, Pasa, Benassi, Forte, Belloni, Garritano.All.: Stramaccioni
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Obi, Mudingayi, Milito, Castellazzi, Nagatomo, Stankovic, Palacio, Cassano, Mbaye, Gargano, CambiassoGuarin

Parma (4-3-3): Mirante; Rosi, Benalouane, Lucarelli, Gobbi; Marchionni, Valdes, Parolo; Biabiany, Amauri, Sansone
A disp.: Pavarini, Bajza, Santacroce, Coda, Mesbah, Ampuero, Galloppa, Morrone, Strasser, Ninis, Boniperti, Belfodil. All.: Donadoni
Squalificati: Paletta (1)
Indisponibili: MacEachen, Mariga, Palladino

Dopo tre sconfitte consecutive tra campionato e Coppa Italia l’Inter di Stramaccioni torna al successo in casa contro il Parma per 1-0.

Decisiva al 36′ del secondo tempo la rete di Rocchi, bravo a capitalizzare un cross dalla destra di Jonathan. Gara difficile, a tratti sofferta, quella dei nerazzurri, i campo con un 4-4-1-1 quasi obbligato con Alvarez dietro Rocchi e con molti giocatori Primavera aggregati in panchina.

Buona invece la prestazione del Parma, nonostante la sconfitta: i ducali hanno più volte messo in difficoltà i padroni di casa, ma hanno peccato troppo in fase di finalizzazione.

Al 17′ Schelotto spreca una ghiotta occasione da due passi dopo una sponda di Ranocchia calciando addosso a Mirante. Gli ospiti crescono con il passare dei minuti: al 29′ Valdes centra in pieno la traversa con un tiro a giro.

Nella ripresa ancora Parma pericoloso al 26′ quando sulla sponda di Amauri, Sansone calcia a botta sicura con la palla che termina a fil di palo.

Al 31′ Biabiany, liberato solo davanti ad Handanovic, viene chiuso dal portiere in uscita. Il Parma è in pressing, ma al 36′ è l’Inter a passare: Jonathan dalla destra serve all’indietro per Rocchi il cui tiro viene sporcato da Santacroce e beffa Mirante. L’Inter vince e torna in corsa per l’Europa.

BOLOGNA-SAMPDORIA 1-1 Gilardino 25′ (B), Sansone 59′ (S)

Bologna (4-2-3-1): Curci; Motta, Antonsson, Cherubin, Morleo; Krhin, Taider; Kone, Diamanti, Gabbiadini; Gilardino
A disp.: Agliardi, Lombardi, Naldo, Carvalho, Sorensen, Abero, Guarente, Christodoulopoulos, Riverola, Pazienza, Pasquato, Moscardelli. All.: Pioli
Squalificati: Garics (1)
Indisponibili: Perez

Sampdoria (3-5-2): Romero; Mustafi, Palombo, Gastaldello; Berardi, Munari, Obiang, Poli, Poulsen; Sansone, Icardi
A disp.: Berni, Da Costa, Rossini, Rodriguez, Castellini, Estigarribia, Maresca, Renan, Soriano, Maxi Lopez. All.: Rossi
Squalificati: Costa (1), De Silvestri (1)
Indisponibili: Eder, Krsticic, Gavazzi

In una serie A dove in fondo la marcia e’ lenta, la strada verso la sicurezza e’ fatta di piccoli mattoncini. Portandosene a casa uno alla volta, con calma, si arrivera’ al traguardo senza scossoni: lo ha capito il Bologna che con la Sampdoria archivia il quarto pari di fila.

Le formichine di Pioli, a 39, sono un punto sotto la convenzionale soglia salvezza. Ma anche per i progetti dei blucerchiati, a 38, il risultato del Dall’Ara non andra’ buttato, in un periodo in cui la squadra di Rossi e’ in netta crisi di gioco e di risultati.

A Gilardino che segna il gol numero tremila dei rossoblu’ in serie A, risponde Sansone a inizio ripresa. Nessuno poi spinge  piu’ di tanto tanto: al triplice fischio tutte e due sono a un passo dalla salvezza. Un passo che manca ancora, ma che non  pare lontano.

La quota storica (senza contare gli spareggi e calcolando i campionati a girone unico) viene raggiunta dai rossoblu’ dopo  una meta’ di tempo ad andatura vacanziera, con marcature da relax e vuoti d’aria improvvisi da entrambe le parti.

Munari aveva ciccato una facile palla a tu per tu con Curci, che poco dopo rispondeva, plastico, ad una girata di Sansone che nessuno ostacolava. E anche Gilardino arriva all’appuntamento dopo che aveva gia’ potuto, e con una certa liberta’, fare due tentativi: un destro al volo a lato e un sinistro alzato sulla traversa da Romero. Al 24′ e’ invece puntuale a correggere di testa in rete il prezioso lavoro di Taider.

Il giovane francese, uno dei migliori, si libera sulla destra con una finta, taglia un cross preciso che permette all’attaccante di buttar dentro il suo dodicesimo gol in stagione, indisturbato tra Gastaldello e Palombo.

Il Bologna prende fiducia: il ritorno di Diamanti e Kone sembra aver dato brillantezza alle azioni, mancata nelle ultime partite, mentre la Samp e’ stordita e l’infortunio a Icardi, uscito al 40′ in barella, e’ una notizia che non aiuta.

Ma proprio quando sembra vicino il raddoppio, e proprio dal sostituto di Icardi, Maxi Lopez, c’e’ la giocata giusta. Spalle alla porta sulla trequarti, l’argentino elude l’intervento di un distratto Sorensen e serve in profondita’ Sansone: il diagonale da sinistra e’ scolastico, Curci non e’ impeccabile.

Il pari spegne ogni fiammella: solo Diamanti ci prova con un paio di conclusioni da fuori, la piu’ pericolosa una punizione deviata a due minuti dal fischio finale, che per tutti e’ la soluzione migliore.

CATANIA-PALERMO 1-1 Barrientos 72′ (C) e Ilicic 94′ (P)

Catania (4-3-3): Andujar; Bellusci, Legrottaglie, Spolli, Marchese; Izco, Lodi, Almiron; Barrientos, Bergessio, Gomez
A disp.: Frison, Messina, Potenza, Rolin, Capuano, Biagianti, Castro, Keko, Salifu, Cani, Doukara. All.:Maran
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Sciacca, Ricchiuti, Terracciano, Alvarez

Palermo (3-5-2): Sorrentino; Munoz, Von Bergen, Aronica; Morganella, Barreto, Donati, Kurtic, Dossena; Ilicic, Boselli
A disp.: Benussi, Brichetto, Nelson, Garcia, Anselmo, Rios, Faurlin, Hernandez, Viola, Fabbrini, Formica, Dybala. All.: Sannino
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Mantovani, Miccoli

All’ultimo respiro. E anche oltre. I quattro minuti di recupero decretati da Mazzoleni sono scaduti da 34 secondi quando Hernandez vince un duello aereo con Bellusci riuscendo a prolungare nell’area avversaria la palla della disperazione.

Sentimento che incombe come una cappa sul Palermo, che al Massimino sta perdendo 1-0 e sente echeggiare beffardo il coro dei tifosi etnei, pronti a invocare la retrocessione per gli storici rivali.

A rovinare la festa rossazzurra e a tirare fuori i suoi dal baratro, almeno quello domenicale, spunta pero’ Josip Ilicic, ancora di salvezza (mai termine fu piu’ appropriato) dei rosanero in questo finale di campionato: lo sloveno si avventa sul pallone sorprendendo Spolli e firmando l’1-1 finale.

E’ il gol che sigilla il derby e accende una brutta rissa finale, sedata a fatica dall’arbitro espellendo Andujar. Conclusione deprecabile di una partita intensa come tradizione impone. L’uno a uno allo scadere e’ come sale su una ferita per il Catania, che dopo due pareggi insipidi contro Cagliari e Chievo era chiamato a onorare la classica di Sicilia per soddisfare le attese della piazza e alimentare le residue speranze di Europa.

L’estro di Barrientos, il piu’ brillante dei padroni di casa, sembrava la chiave di volta per avere la meglio in un confronto non semplice da interpretare, ma il Palermo, che da Sannino ha imparato prima di tutto a non mollare, ha a sua volta trovato nel suo primo riferimento, Ilicic, il guizzo necessario per restare a galla quando stava per affogare.

Memore della brutta prestazione offerta nel girone d’andata, il Catania comincia con il piglio giusto rendendosi piu’ volte pericoloso nella prima mezz’ora. I rossazzurri cercano di dare respiro all’azione offensiva appoggiandosi alternativamente a Barrientos e Gomez e vanno vicini al bersaglio con un tiro di Marchese sul quale Gomez non trova la correzione vincente, un colpo di testa a lato di Legrottaglie su corner di Lodi e un tocco oltre la traversa di Almiron a conclusione di uno spunto di Izco sulla destra.

Non riuscendo a sfondare su azione manovrata, la squadra di Maran ci prova anche su punizione con lo specialista Lodi in due circostanze: Sorrentino salva in tuffo sul primo tentativo e sul secondo vede la palla lambire il palo.

Il Palermo rischia, palesa qualche impaccio a centrocampo, ma cresce nel finale del primo tempo, affidandosi al solito Ilicic, uomo in grado di conferire qualita’ a una manovra altrimenti monocorde. Stoppato in uscita da Andujar dopo aver anticipato Bellusci su un pallone in profondita’, lo sloveno ci riprova dal limite non trovando lo specchio della porta.

Un rasoterra di Kurtic bloccato da Andujar e un’inzuccata larga di Boselli sono gli ultimi squilli ospiti prima della ripresa, che il Catania apre tornando avanti.  Una punizione di Lodi di poco sul fondo e un tiro di Gomez testimoniano la spinta etnea, che si accentua quando Maran inserisce Castro, subito capace di impegnare Sorrentino con un destro dal limite. E’ Barrientos, bravo a farsi luce sulla trequarti e a raccogliere in area l’assist di Gomez anticipando Morganella, a sbloccare la situazione mettendo in discesa la sfida per i rossazzurri.

Il Palermo, obbligato a rompere gli indugi, denuncia i suoi problemi in fase offensiva non riuscendo a creare i presupposti per il pari nonostante Sannino inserisca prima Dybala per Boselli e poi il piu’ vivace Hernandez al posto di Munoz arretrando Donati in difesa.

Bergessio e Legrottaglie sfiorano il raddoppio, ma la rete che arriva e’ quella rosanero con Ilicic sugli sviluppi di una punizione a centrocampo scaturita da un pallone perso da Bellusci. Una beffa per il Catania, che si consola raggiungendo eguagliando il record di punti in classifica, 48 punti, una nuova speranza per il Palermo.

FIORENTINA-TORINO 4-3 Cuadrado 8′ (F), Aquilani 17′ (F), Ljajic 34′ (F), Barreto 45′ (T), Santana 60′ (T), Cerci 78′ (T) e Romulo 87′ (F)

Fiorentina (4-3-3): Viviano; Tomovic, Rodriguez, Compper, Savic; Aquilani, Pizarro, Borja Valero; Cuadrado, El Hamdaoui, Ljajic
A disp.: Neto, Lupatelli, Roncaglia, Sissoko, Romulo, Migliaccio, Mati Fernandez, Toni, Larrondo, Bernardeschi, Jovetic. All.: Montella
Squalificati: Pasqual (1)
Indisponibili: Hegazi, Wolski, Rossi, Camporese, Llama

Torino (4-2-4): Gillet; Darmian, Ogbonna, Glik, D’Ambrosio; Vives, Gazzi; Cerci, Bianchi, Barreto, Santana
A disp.: Coppola, Rodriguez, Di Cesare, Masiello, Caceres, Basha, Bakic, Menga, Birsa, Jonathas, Meggiorini, Diop. All.: Ventura
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Brighi, Stevanovic

Partita vietata ai deboli di cuore. E’ finita 4-3 per la Fiorentina dopo che la squadra viola s’era fatta rimontare ben tre reti dal Torino.

Alla fine, all’86’, la zampata di Romulo, uno dei neo entrati, uno delle seconde linee, si e’ rivelata vincente e ha permesso a Montella di conquistare una vittoria preziosissima, che consolida il 4° posto. Per il Torino resta l’amarezza dell’impresa sfiorata e una salvezza non ancora conquistata.

L’evidente e per certi versi incomprensibile flessione dei viola ha rischiato di costare carissimo alla squadra di Montella protagonista di un primo tempo da applausi, in cui dopo appena 33′ era gia’ in vantaggio per 3-0 grazie a Cuadrado, Aquilani e Ljajic ed era assoluta padrona del campo, e di una ripresa tutta da dimenticare, nella quale sono emersi il cuore dei granata che in pieno recupero hanno chiuso in 10 per il rosso a Darmian per doppia ammonizione, la classe degli ex Santana e Cerci (entrambi a segno, con il primo autore dell’assist che prima dell’intervallo aveva permesso a Barreto di accorciare e zittire la contestazione dei tifosi granata) e la capacita’ di Ventura di correggere in corsa la formazione iniziale, poco incisiva.

Tra cori contro Galliani (da parte dei tifosi della curva Fiesole) e contro la Juve (da parte di entrambe le tifoserie gemellate da sempre: bello il clima sugli spalti gremiti del Franchi) la Fiorentina, priva di Pasqual e con Jovetic in panchina (al suo posto Larrondo alla prima da titolare), sono bastati 8′ per trafiggere Gillet con un delizioso pallonetto di Cuadrado.

A quel punto sono saltati i piani del Torino che di solito preferisce aspettare per poi colpire in contropiede.         Dunque alla squadra granata, che Ventura ha schierato inizialmente con Meggiorini e Vives preferiti a Bianchi e Basha, non e’ restato che provare a reagire affidandosi agli ex Cerci (accolto con indifferenza) e Santana.

Ma dopo alcuni attimi di preoccupazione per uno scontro tra Barreto e Tomovic, e’ stata ancora la Fiorentina a passare, stavolta con Aquilani di testa legittimando la sua ormai abituale padronanza nel gioco. Tanto che al 33′ ha centrato il tris con Ljajic su punizione.

Ma dopo le occasioni di Borja Valero e Ljajic neutralizzate da Gillet, il Torino sfruttando un errore del centrocampista spagnolo ha accorciato nel finale di tempo con Barreto lanciato da Santana: Montella si e’ arrabbiato molto, hanno gioito i sostenitori granata che poco prima avevano contestato la loro squadra.

Nella ripresa e’ entrato un Toro piu’ deciso, a caccia dell’impresa che alla fine ha solo sfiorato: dentro Basha poi Bianchi e Jonathas, i granata hanno spinto riuscendo a mettere alla corde una Fiorentina sempre piu’ svagata.

Montella allora ha giocato le carte Mati Fernandez e Romulo e proprio questi due, dopo una paratona di Viviano su Bianchi e il 3-3 centrato da Cerci con un eurogol da quasi 30 metri (fino ad allora l’ex viola non aveva brillato), hanno confezionato un successo che vale doppio.

NAPOLI-CAGLIARI 3-2 Ibarbo 18′ (C), autogol di Astori 47′ (N), Cavani 68′ (N), Sau 74′ (C) e Insigne 95′ (N)

Napoli (3-4-1-2): Rosati; Gamberini, Cannavaro, Britos; Maggio, Behrami, Dzemaili, Zuniga; Hamsik; Pandev, Cavani
A disp.: Colombo, Grava, Rolando, Mesto, Inler, Donadel, Armero, El Kaddouri, Calaiò, Insigne. All.:Mazzarri
Squalificati: De Sanctis (1), Campagnaro (1)
Indisponibili: nessuno

Cagliari (4-3-1-2): Agazzi; Perico, Rossettini, Astori, Murru; Dessena, Nainggolan, Ekdal; Thiago Ribeiro; Sau, Ibarbo
A disp.: Avramov, Ariaudo, Avelar, Del Fabro, Eriksson, Cabrera, Casarini, Nenè. All.: Pulga-Lopez
Squalificati: Conti (1), Pinilla (1)
Indisponibili: Pisano, Cossu

E’ Lorenzo Insigne a spingere il Napoli verso la Champions League. Il genietto di Frattamaggiore risolve in pieno recupero una partita che per il Napoli si era fatta complicatissima, firmando il 3-2 finale con un tiro che fa esplodere il San Paolo e porta a + 7 il vantaggio sul Milan in attesa del posticipo di stasera contro la Juve.

E dire che il San Paolo era rimasto in silenzio, ormai quasi rassegnato a un 2-2 che il Napoli non sembrava piu’ in grado di smuovere, anche dal punto di vista fisico. E invece il folletto azzurro al 3′ di recupero trova la traiettoria giusta grazie anche a una deviazione di Nainggolan.

Per il Cagliari forse una punizione eccessiva dopo una partita condotta con ordine e concretezza. Gia’ dai primi minuti la pressione cagliaritana dimostra come i sardi siano sbarcati al San Paolo con la voglia di continuare a stupire, dopo il successo contro l’Inter. Il Napoli contiene e punta sulla verve davanti di  Pandev che si conferma in ottimo momento. A spezzare il ritmo azzurro arriva pero’ il vantaggio sardo con la botta di Ibarbo.

Il Napoli accusa il colpo ma, soprattutto, si trova ora di fronte a un Cagliari che si chiude, raddoppiando sistematicamente sugli esterni e minacciando costantemente la difesa azzurra con le ripartenze del velocissimo Ibarbo e di Nene’.

L’ultima mezz’ora del primo tempo diventa cosi’ un assedio della squadra di Mazzarri che pero’ non trova il gol. Maggio sbaglia qualche cross di troppo, Zuniga e’ chiuso. Fanno piu’ male al Cagliari gli scambi in velocita’ per vie centrali Pandev-Hamsik-Cavani che, pero’ si arenano puntualmente sul muro cagliaritano all’ultimo passaggio, o restano infruttuose per qualche errore sottoporta di Cavani prima e Pandev poi.

Poco prima dell’intervallo arriva poi un presunto fallo di Astori su Cavani in area: gli azzurri protestano, il Matador si fa ammonire (e saltera’ la trasferta di Pescara per squalifica) ma De Marco non fischia.     In avvio di ripresa il Napoli trova il pari con un contestatissimo autogol di Astori che devia nella propria porta un tiro di Hamsik. Il guardalinee Viazzi aveva segnalato pero’ il fuorigioco di Cavani, portando l’arbitro ad annullare il gol. Il Napoli protesta e dopo circa 2′ di discussioni, l’arbitro convalida ritenendo ininfluente la posizione di Cavani.

Mazzarri richiama Gamberini e inserisce Armero, arretrando Zuniga e Maggio e passando alla difesa a quattro, cercando varchi nella difesa dei sardi. E sulla spinta dell’entusiasmo il Napoli trova il vantaggio grazie a una botta da fuori area di Cannavaro che Agazzi respinge sui piedi di Cavani che non sbaglia.

Sembra fatta, il Napoli si rilassa un po’ e il Cagliari lo punisce con il neo-entrato Sau che trova un tiro a giro su cui Rosati sta colpevolmente a guardare. E’ una mazzata per gli azzurri, che ci provano con Cavani ma poi sbandano e rischiano di subire perfino il terzo gol. Poi entra Insigne e pesca il jolly. La Champion’s League ora e’ piu’ vicina.

ROMA-PESCARA 1-1 Caprari 14′ (P), Destro 46′ (R)

ROMA (4-3-3-): Stekelenburg; Piris, Marquinhos, Castan, Torosidis; Pjanic, De Rossi, Florenzi (dal 45′ Destro); Lamela, Osvaldo, Totti.

A disposizione: Goicoechea, Lobont, Romagnoli, Taddei, Bradley, Perrotta, Tachtsidis, Lucca, Lopez,   Allenatore: Andreazzoli

PESCARA (4-2-3-1): Pelizzoli; Zanon, Cosic, Capuano, Modesto; Rizzo, Togni; Celik, Cascione, Caprari; Sforzini.

A disposizione: Perin, Balzano, Bianchi Arce, Bjarnason, Blasi, Di Francesco, Caraglio, Abbruscato, Weiss. Allenatore: Bucchi

L’unico a sorridere oggi all’ Olimpico alla fine e’ stato quello sparuto gruppo di scommettitori che non aveva puntato sulla vittoria di una Roma lanciata contro un Pescara virtualmente retrocesso.

La cronaca della domenica calcistica racconta di una squadra giallorossa tornata la solita ‘rometta’ di questa stagione sull’ottovolante, capace di grandi partite, di qualche vittoria importante e di una sequela di figuracce, come l’1-1 con l’ultima in classifica.

Roma-Pescara di oggi rientra in quest’ ultima casistica e sinceramente le attenuanti per la truppa di Andreazzoli non ci sono. Contro l’ultima della classe e la peggiore difesa del campionato l’undici giallorosso non puo’ certo accampare la scusa della fatica del mercoledi’ di coppa o la temperatura pre-estiva: molle, inconcludente, disordinata, senza nerbo e, soprattutto, voglia.

Il risultato e’ un pari che spezza la rincorsa verso le posizioni per l’Europa, con la Fiorentina che guadagna altri due punti (ora a +6) e Lazio e Udinese che rimangono ad un’incollatura (-1). Il Pescara non aveva nulla da perdere e ha onorato l’impegno e la maglia, nonostante fosse priva di pedine importanti.

E’ venuta a Roma a giocare a viso aperto e, forse memore, degli insegnamento del suo vecchio mentore Zeman, ci e’ riuscita. Di contro, i giallorossi non sono stati ne’ carne (4-3-3) ne’ pesce (3-5-2), qualunque sia il modulo adottato da Andreazzoli che alla fine ha mandato in campo 5 punte.

Pronti-via e dopo 100 secondi palla-gol per il Pescara, ma Sforzini si divora il gol a tu per tu con Stekelenburg. Il primo tiro in porta della Roma arriva al 10′, per il resto e’ un monologo dei biancocelesti che al 15′ arrivano al meritato vantaggio: tiro (non irresistibile) di Cascione dalla distanza sul quale Stekeleburg rinvia di pugno, e l’ex Caprari e’ lesto ad insaccare di testa cogliendo di sorpresa Marquinhos disattento.

Passa un altro minuto e la Roma rischia il patatrac, ma stavolta l’estremo difensore olandese e’ piu’ attento. La replica della Roma sta tutta in una percussione di Florenzi, l’unico che sembra aver voglia di giocare oggi. La Roma potrebbe pareggiare al 35′ ma De Rossi a tu per tu con Pelizzoli anziche’ tirare cerca l’assist e cosi’ l’occasione sfuma.

Squadra rivoluzionata alla ripresa con Andreazzoli che getta nella mischia Destro per Florenzi per un super offensivo 4-2-4. Una soluzione ardita ma che ‘paga’: al 5′ corner di Totti, la palla resta in area, arriva De Rossi che tira trovando sulla traiettoria Destro. E’ un’altra Roma che stringe alle corde gli abruzzesi che si coprono inserendo un difensore per Caprari.

Al 70′ altra clamorosa palla-gol di De Rossi che si fa ipnotizzare da Pelizzoli. Il tam-tam non produce effetti nonostante Andreazzoli getti nella mischia anche il quinto attaccante (Nico Lopez) anzi e’ Stekelenbug a salvare i compagni con una smanacciata all’85’.

Quella che poteva essere la settimana ‘perfetta’ si chiude tra i fischi di 42mila tifosi che dopo le belle prove di Torino e Milano si aspettavano davvero un’altra squadra ed un’Europa piu’ vicina.

SIENA-CHIEVO 0-1 Pellissier 45′ (C)

Siena (3-4-2-1): Pegolo; Terzi, Paci, Felipe; Angelo, Vergassola, Della Rocca, Rubin; Rosina, Sestu; Emeghara
A disp.: Farelli, Uvini, Jorge Texeira, Agra, Bolzoni, Calello, Valiani, Reginaldo, Bogdani, Pozzi. All.:Iachini
Squalificati: Vitiello (fino al 10/05/2013)
Indisponibili: Matheu

Chievo (5-3-2): Puggioni; Sardo, Andreolli, Dainelli, Cesar, Dramé; Guana, L. Rigoni, Cofie; Thereau, Pellissier
A disp.: Ujkani, Squizzi, Jokic, Frey, Papp, Hetemaj, Luciano, Seymour, Stoian, Hauche, Paloschi. All.:Corini
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Spyropoulos

JUVENTUS-MILAN ore 20.45

 

Juventus (3-5-1-1): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Pogba, Asamoah; Marchisio; Vucinic
A disp.: Storari, Rubinho, Caceres, Peluso, Marrone, De Ceglie, Padoin, Isla, Giaccherini, Quagliarella, Matri, Bendtner. All.: Conte
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Pepe, Giovinco, Anelka

Milan (4-3-3): Abbiati; Abate, Zapata, Mexes, Constant; Montolivo, Ambrosini, Boateng; Robinho, Pazzini, El Shaarawy
A disp.: Amelia, De Sciglio, Yepes, Antonini, Bonera, Zaccardo, Traoré, Nocerino, Muntari, Bojan, Niang. All.: Allegri
Squalificati: Balotelli (1), Flamini (1)
Indisponibili: De Jong.