I tifosi del Milan contro Berlusconi: ‘Presidente bocciato, assente ingiustificato’

Pubblicato il 15 Maggio 2010 - 20:51| Aggiornato il 16 Maggio 2010 OLTRE 6 MESI FA

I tifosi del Milan promuovono squadra e Leonardo per la stagione, ma bocciano il presidente Silvio Berlusconi.

‘Ad agosto per tutti fiducia incondizionata, tiriamo le somme di questa annata… Mister e ragazzi: promossi per l’impegno’, si legge su un enorme striscione srotolato sugli spalti del Meazza dalla Curva Sud rossonera prima della partita della Juventus.

E un boato di applausi ha accolto la seconda parte dello striscione, con scritto: ‘Presidente bocciato: assente ingiustificato’.

La scelta di Leonardo di divorziare da Berlusconi e dal club in cui il brasiliano ha vissuto 13 anni è stata convinta: “Ho promesso a me stesso che dovevo vivere tutto con allegria e felicità. Arrivano dei momenti in cui si deve prendere una scelta e cambiare”.  Incompatibilità con Berlusconi, l’ha definita Leonardo: “L’importante è che la società sa quello che penso”. Il popolo rossonero si è schierato tutto dalla sua parte. ‘Grazie Leo’, ‘resterai sempre nei nostri cuori’, i tanti messaggi sugli spalti di chi avrebbe preferito, con una certa dose di inratitudine, ma si sa il calcio è spietato, che ad andarsene fosse un’altra persona. “Silvio ti prego vendi”, “Silvio, ora tocca a te: vattene”.

Chiara anche la posizione della Curva Sud, che dedica a Leonardo l’affetto negato un anno fa a Paolo Maldini. Dopo la ‘fiducia incondizionata’ di agosto, ora i tifosi tirano le somme: “Mister e ragazzi: promossi per l’impegno. Presidente bocciato: assente ingiustificato”.

Cala l’enorme striscione dagli spalti ed esplode un’ovazione. Leonardo entra in campo pochi istanti dopo: accompagnato da un lungo applauso, per l’ultima volta si siede sulla panchina, accanto al fido Mauro Tassotti, uno dei potenziali successori. Sembra una partita normale: spesso in piedi, il brasiliano si arrabbia per gli errori, detta i passaggi e urla. Ma non è una partita normale. Ogni dieci minuti il suo nome viene invocato dagli oltre 60mila spettatori.

Leonardo leva la mano destra dalla tasca e si gira a salutare verso tutti i settori dello stadio. Sul viso un sorriso nasconde appena la tristezza. Il regalo più bello glielo fa Antonini, una delle sue scoperte. In questa stagione Leonardo ha dato spazio e responsabilità sulla fascia al terzino, che lo ripaga dopo 14′ con un gol alla Inzaghi: balletto sul filo del fuorigioco e destro preciso. Prima di scattare verso l’allenatore, per sollevarlo dalle gambe e stringerlo in un lungo abbraccio.

Anche sul modulo spregiudicato Leonardo ha visto bene. Merito di chi a sua volta è stato costretto a dire ‘addio’, al Mondiale. Ronaldinho sfoga la sua delusione con dribbling, sventagliate e una doppietta: prima colpisce in percussione scherzando Grosso e battendo Buffon, che invece in Sudafrica andranno, e poi con un colpo di biliardo.

E’ l’ultima in rossonero anche per Favalli, abbracciato dai compagni e da Leonardo quando esce nella ripresa, e Dida che dopo 12′ rischia una delle sue solite papere. Lo saluta una standing ovation, ma il suo è uno dei volti che i tifosi si auspicano di non rivedere al Meazza, perché, spiegano in uno striscione, ‘un progetto serio per una squadra da rifondare non ammette rinnovi di contratto a chi al Milan non ha piu’ niente da daré.