Lazio e Polverini a Rebibbia per match tra detenuti

Pubblicato il 7 Dicembre 2011 - 19:56 OLTRE 6 MESI FA

Edy Reja (LaPresse)

ROMA – Una partita di calcio tra i detenuti della casa di reclusione e quelli del nuovo complesso, promossa dalla Regione Lazio insieme con la S.S. Lazio, si è giocata questa mattina nel carcere romano di Rebibbia. Al match hanno assistito la presidente della Regione Lazio Renata Polverini, l’assessore regionale alla Sicurezza, Giuseppe Cangemi, il direttore della casa di reclusione Stefano Ricca e una delegazione biancoceleste guidata dal presidente Claudio Lotito, dall’allenatore Edoardo Reja e dai giocatori Rocchi, Stendardo, Cissé, Hernanes e Sculli, che hanno poi distribuito maglie e tute della squadra ai detenuti. La partita si è conclusa sul 2-2.

“Noi – ha detto Lotito al termine della gara – coltiviamo sentimenti e passioni comuni che vanno oltre gli steccati. Vogliamo riportarvi il sorriso, allietare questo momento difficile perché è importante ripartire dai valori della solidarietà per proiettarci verso il futuro.

Dalla Lazio – ha concluso il presidente Lotito – c’é totale disponibilità verso chi soffre, perché lo sport deve essere uno sprone per essere campioni non solo sul campo ma nella vita e negli atteggiamenti”.

“Ringrazio l’assessore Cangemi – ha detto Polverini – per l’impegno e la sensibilità che mette nelle politiche carcerarie. Quando si sconta una pena bisogna dare anche le possibilità per una nuova vita e servono istituzioni vicine, per far comprendere che il tempo che si passa in carcere è utile per quando si tornerà liberi. Continueremo il nostro impegno ripetendo anche questo anno ‘E’ Natale per tuttì, portando nelle carceri e negli ospedali attori e cantanti. Da questo anno arriveremo in più luoghi rispetto al progetto pilota dell’anno scorso e coinvolgeremo anche le istituzioni per gli anziani”. Il progetto partirà il 19 dicembre fino all’Epifania. “Qui a Rebibbia torneremo ben cinque volte per cui ci rivedremo presto”.

Momenti di ironia quando un detenuto, in attesa di giudizio, ha commentato “speriamo di no”. Al termine dell’iniziativa i detenuti hanno donato alla governatrice una maglietta realizzata da una cooperativa con scritto ‘Diabolik e’ mio fratellò e si sono accalcati attorno ai calciatori per chiedere fotografie e autografi. Applauditissimo in particolare, però, l’allenatore Reja, soprattutto dai detenuti di origine partenopea.