Luis Enrique: “Non sono imbufalito per la notte brava dei calciatori”

Pubblicato il 28 Gennaio 2012 - 19:10 OLTRE 6 MESI FA

Luis Enrique (LaPresse)

ROMA – ”Imbufalito? No, ma quasi ogni giorno imparo una parola nuova”. L’eliminazione dalla Coppa Italia e la successiva ‘notte brava’ della squadra non hanno influito piu’ di tanto sull’umore di Luis Enrique. Il tecnico della Roma non ha problemi nel confessare che il pesante ko con la Juventus (3-0) ”non e’ stato un passo indietro, in campo finora siamo stati inferiori solo al Milan”, e che la cena dei giocatori non ha avuto alcun riflesso sull’allenamento svolto sui campi di Trigoria.

”Arrabbiato? Questa era la prima settimana in cui non ero arrabbiato – ha spiegato Luis Enrique durante la conferenza stampa alla vigilia della gara col Bologna in programma domani all’Olimpico -. Non so chi l’ha detto o che interesse c’era a dirlo. Non diro’ se e’ era il momento giusto o meno, lo sapevo e non ho detto nulla, ho fiducia totale in quello che fanno i giocatori nella loro vita privata. Penso che domani faranno il loro lavoro al 100%, mi aspetto una buona partita anche perche’ e’  importante iniziare il girone di ritorno con una vittoria”.    Insomma, nessuna strigliata. ”Quello che posso dire ai tifosi e’ che devono essere tranquillissimi – ha poi aggiunto l’asturiano -, perche’ si allenano come mai hanno fatto da quando sono qui. Questo non significa che non possono andare a cena e fare quello che ritengono normale. Ma non ho nessuna lamentela da fare. Se fosse diverso lo direi, ma per me e’ un piacere allenare questa squadra adesso”.

Luis Ernique ha poi voluto spiegare anche la decisione di dirigere un allenamento meno pesante il giorno successivo alla cena della squadra (terminata a notte fonda), nonostante il giorno di riposo concesso dopo la sconfitta con la Juventus. ”Gli allenatori moderni fanno cosi’ – le parole dell’ex Barcellona -, riteniamo che dopo una partita c’e’ una stanchezza piu’ mentale che fisica. Il mio preparatore atletico e’ bravissimo, io sono uno scemo ma lui no, e pensiamo che il lavoro debba essere cosi”’.

Nessun dubbio neppure su Lamela, finito sotto la luce dei riflettori per l’espulsione di Torino e le baldorie notturne coi compagni: ”Sa di aver sbagliato, ma in una settimana non possiamo far passare un ragazzo di 19 anni da un crack a quasi un delinquente”. Ecco perche’, per difenderlo e rilanciarlo allo stesso tempo, Luis Enrique lo schierera’ dal primo minuto col Bologna: ”Erik sara’ titolare, segnera’ due gol e fara’ tremare l’Olimpico. Fara’ tutti contenti e poi scontera’ la multa (per il rosso con la Juve, ndr) pagando a tutti i compagni una cena”. Senza pero’ la presenza a tavola dello spagnolo: ”Se c’e’ l’allenatore e’ un po’ diverso, non si puo’ parlarne male. Anche perche’ sono astemio? Pure per questo…”.