Milan, Massimiliano Mirabelli: “Abbiamo un nuovo talento. Sentirete parlare di…”
Pubblicato il 11 Gennaio 2018 - 10:23 OLTRE 6 MESI FA
ROMA – Come finirà il tormentone Donnarumma? “La questione – risponde Mirabelli, il ds del Milan – è di una semplicità unica. Quando ci siamo trovati dinanzi al bivio, abbiamo scelto di rinnovare con Donnarumma. Lui ha fatto altrettanto e non ha mai cambiato idea. Anzi, l’ha messo per iscritto e a Firenze, il giorno del suo compleanno, ha ribadito il proprio intento. Vorremmo che finisse con noi la sua carriera”.
Mirabelli poi aggiunge: “In cassaforte abbiamo messo il rinnovo dei contratti di Donnarumma, Calabria, Suso, Cutrone e Plizzari, il giovane portiere che sta facendo benissimo con la Ternana e del quale presto sentirete parlare”.
“André Silva e Calhanoglu”.
“No, li ritengo tutti giocatori validi, che formano un gruppo solido e ci danno tranquillità per il futuro. Sono lo zoccolo duro del Milan e nonostante molti di loro non stiano rendendo in base alle aspettative, a livello patrimoniale non esiste alcun flop. E poi ci si dimentica di un piccolo particolare: la nostra gestione è fatta anche di cessioni e di rinnovi. Dalle vendite abbiamo incassato una buona cifra e poi basta passare in rassegna chi ha rinnovato il contratto: Donnarumma, Suso, Cutrone, Calabria, Plizzari. Che nomi vi sembrano? Date voi un valore. Io dico che patrimonialmente è un incremento importante, la nostra è una cassaforte piena di valori”.
“Forse avrei meno fretta su alcune scelte gestionali”.
“Gigio ha rinnovato con grande gioia e ha sempre espresso la volontà di restare al Milan. Noi saremmo felicissimi se finisse la carriera qui. Nel momento in cui non avesse più desiderio di restare, cosa che non ci risulta, ne favoriremmo l’uscita. Controvoglia non resta nessuno”.
“Noi siamo, e saremo, all’interno delle regole e dei paletti Uefa. La nostra macchina di costruzione andrà avanti, senza preoccupazioni”.
“Per nulla. A me non sposta niente: i soldi arrivano regolarmente e poi c’è David Han Li, molto presente e grande intenditore di calcio. Inoltre ha il pregio di non interferire mai col lavoro altrui”.
“Siamo una coppia di fatto, due corpi e un’anima. Non si fa nulla, se non condiviso. Il resto sono illazioni”.
“Abbiamo condiviso tutto, a partire da una campagna acquisti così aggressiva, tant’è vero che ho conservato i messaggi entusiasti che mi mandava, per esempio, durante la trattativa Bonucci. Provo dispiacere per come è finita, a livello affettivo e professionale. Se avesse funzionato come avrebbe dovuto, il Milan sarebbe in Champions e lui al suo posto”.
“Avevamo bisogno di dare un segnale forte ai giovani in termini di Dna milanista. Rino è stato scelto: punto. Non è stata una soluzione di ripiego, me ne assumo le responsabilità e sono felice di come sta lavorando. Occorreva passare attraverso il lavoro sodo per migliorare, con l’aggravante che era già dicembre. Ho trovato uno che lavora più di me, ce lo diciamo anche in dialetto calabrese: “Mi stai esaurendo”…”.