Milan, Poli a cena nel ristorante di Gattuso (Gazzetta dello Sport)

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Dicembre 2013 - 11:55 OLTRE 6 MESI FA
Milan, Poli a cena nel ristorante di Gattuso (Gazzetta dello Sport)

Milan, Poli a cena nel ristorante di Gattuso (Gazzetta dello Sport)

MILANO – Andrea Poli, calciatore del Milan, ospite d’onore nel ristorante del grande ex: Gennaro Rino Gattuso. Ne parla La Gazzetta dello Sport in un articolo a firma di Fabiana Della Valle. Riportiamo parte dell’articolo.

“… Francesco, 6 anni, faccia da furbetto e occhi scuri come quelli di papà, un po’ sorride un po’ s’intimidisce quando lo vede scendere le scale. «Eccolo papà, Andrea Poli è arrivato». Rino Gattuso lo accarezza, poi va incontro all’ospite e lo abbraccia. Francesco, neanche a dirlo, è tifoso del Milan e ne ha visti di campioni in vita sua. Però Poli è uno dei suoi giocatori preferiti e Rino per una sera gli ha concesso di stare sveglio più del solito per poter cenare assieme a lui. L’appuntamento è a Gallarate, Posteria San Rocco, il ristorante che Gattuso ha inaugurato qualche mese fa. I due non si sono mai incontrati prima, però il feeling è scattato anche a distanza. Tutto ha avuto inizio da un’intervista in cui Rino parlava molto bene di Poli. Andrea ne è rimasto piacevolmente colpito e ha voluto incontrarlo. Così è nata una cena per conoscersi e per condividere un amore in comune: il Milan. Perché Rino è un ex ma ha il rossonero tatuato sulla pelle, Poli è una new entry a Milanello però ha già sviluppato un fortissimo senso di appartenenza. Tra prelibatezze calabresi e pesce di ottima qualità, Andrea ne ha approfittato per soddisfare la sua curiosità: aneddoti, riti, emozioni. La lezione è servita.

Non solo incontrista «Ho sentito molto parlare di Rino in questi mesi — racconta Poli —, i miei compagni lo nominano spesso. L’ho sempre stimato perché ha fatto parte di quel Milan che mi ha fatto sognare. Per questo ci tenevo tanto a incontrarlo, per farmi raccontare i segreti di uno spogliatoio formidabile». Andrea caratterialmente sembra l’esatto opposto di Gattuso: lui timido e schivo, l’altro sfrontato e chiacchierone. Però i due in campo si somigliano. Più come atteggiamento che come modo di giocare. «Andrea mi piace perché non è solo un incontrista com’ero io – spiega Rino —, ha piedi buoni, sa inserirsi. E poi ci mette cuore e anima. Vedere giocatori bravi e umili oggi è sempre più difficile». Poli è un pot pourri di tutte queste qualità, per questo in poco tempo è riuscito a conquistarsi un suo spazio nel piccolo mondo rossonero. Non a caso è il giocatore con più presenze stagionali insieme a Zapata (22) e finora è il nuovo acquisto che ha giocato più minuti. «Leader si nasce — aggiunge Gattuso —, ti ci fanno diventare i compagni. La leadership uno ce l’ha dentro, io per 13 anni mi sono sentito il capo ultrà, il capitano e l’amministratore delegato del Milan. Andrea è un trascinatore col suo modo di fare in campo, si è visto anche l’altra sera contro l’Ajax, quando si è girato verso i tifosi urlando “Vai”».

Che cameriere Questa è un’investitura in piena regola, suggellata da un piatto di spaghetti allo scoglio serviti da Gattuso in persona. Poli fa fatica e nascondere l’imbarazzo, non capita tutti i giorni di avere come cameriere un plurititolato come Rino, che ha vinto tutto con il Milan e pure un Mondiale. «Mi piace prendermi delle responsabilità — risponde Andrea —, spero di indossare questa maglia per tanti anni e ho l’ambizione di ritagliarmi un ruolo importante. So di essere arrivato in un momento di transizione, nessuno di noi sarebbe stato titolare nel grande Milan, però possiamo aprire un buon ciclo. A Milanello si respira un’aria magica, ho una gran voglia di vincere e affermarmi qui».

Ripartire dall’Ajax Prima però bisogna risalire in campionato, dove le cose non vanno bene come in Champions League. I punti di ritardo dalle prime della classe sono tanti e l’obiettivo Europa (soprattutto quella più importante) non è facilmente raggiungibile. Gattuso prova a dare la sua spiegazione: «Dopo la rimonta strepitosa di un anno fa qualcuno è partito con il freno a mano tirato, magari pensando “tanto ce la facciamo…”. Quest’anno sarà più dura, però se si gioca con la voglia di mercoledì qualcosa si può fare. Bisogna essere meno belli ma più squadra. Manca la compattezza. Il Milan deve ripartire dalla partita di Champions, quando tutti si sono dati una mano».

Un altro Milan Secondo Poli è una questione di atteggiamento, che in Champions è diverso rispetto al campionato: «Se avessimo giocato con il Livorno come contro l’Ajax il risultato sarebbe stato diverso. Ci sono tante partite che avremmo potuto vincere, non ci siamo riusciti perché abbiamo avuto l’approccio sbagliato. In campionato non abbiamo ottenuto i risultati che volevamo, in Champions invece siamo passati meritamente nonostante un girone difficile. Però noi siamo sempre gli stessi…I punti di distacco dalle prime sono tanti, io però ci voglio credere…”.