Sulley Muntari, che paradosso: un esempio per l’Onu, da squalifica per il calcio

Pubblicato il 2 Maggio 2017 - 18:37 OLTRE 6 MESI FA
Sulley Muntari, che paradosso: un esempio per l'Onu, da squalifica per il calcio

Sulley Muntari, che paradosso: un esempio per l’Onu, da squalifica per il calcio (Ansa)

PESCARA – Un esempio per l’alto commissario Onu, da squalifica per i regolamenti del calcio: il paradosso di Sulley Muntari, il giocatore ghanese del Pescara protagonista di un diverbio con l’arbitro Minelli che non è intervenuto mentre alcuni tifosi del Cagliari intonavano ‘buu’ razzisti, si compie con il turno di stop che – apprende l’Ansa – il giudice sportivo gli ha appena comminato.

Muntari era stato espulso per doppia ammonizione (una per proteste, la seconda per aver lasciato il campo senza autorizzazione durante il diverbio).

L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Zeid Ra’ad al-Hussein ha reso omaggio al calciatore ghanese del Pescara Sulley Muntari che ha abbandonato il campo dopo essere stato ammonito dall’arbitro per essersi lamentato per gli insulti razzisti durante la partita, giudicandolo ‘un esempio nella lotta al razzismo’.

“E’ necessario fare di più di fronte alle espressioni di razzismo a livello nazionale o internazionale sui campi di calcio”, ha detto Zeid in un incontro a Ginevra con la stampa.

L’Alto commissario Zeid ha poi citato il caso della partita a Kiev, con tifosi del Dynamo Kiew che indossavano tenute in stile Ku Klux Klan con svastiche: “E’ profondamente allarmante”, ha affermato.

L’Onu sostiene ovviamente “la libertà di espressione, ma l’incitamento all’odio e potenzialmente alla violenza è qualcosa a cui si deve prestare attenzione”, ha aggiunto.

Per Zeid, l’espressione di razzismo negli stadi e nel corso di altri eventi sportivi sembra essere “persistente e richiede una più grande attenzione da parte della Fifa. Il nostro ufficio è in contato con la Fifa ma non ho personalmente incontrato i vertici.

Tra sei settimane circa – ha detto – sarà presente ad un evento calcistico internazionale il cui scopo è anche di “trasmettere il messaggio che il razzismo è una espressione di fanatismo che non deve essere tollerato negli eventi sportivi”.