Serie A: Roma, cuore e fortuna. Totti oltre Baggio, 206 in serie A. Lecce ko, con Sampdoria e Cesena lotta fino alla fine

Pubblicato il 2 Maggio 2011 - 01:24 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – All’ultimo respiro. La Roma arriva con il cuore e con una robusta dose di fondo schiena dove non sarebbe mai riuscita ad

Francesco Totti dal dischetto (foto LaPresse)

arrivare col gioco e si aggrappa ad una tenue speranza Champions. La Lazio, lunedì serà, giocherà in casa contro la Juve col fiato sul collo dei giallorossi.

Alla Roma serve un colpo di petto al 95′ di Rosi per avere 3-2 la meglio su un Bari cui andava stretto il pareggio. Il resto in casa Roma lo fa il solito Totti: gol su rigore, gol su punizione, un altro penalty sbagliato. Soprattutto gol numero 205 e 206 in serie A, uno che si chiama Roberto Baggio scavalcato e quinto posto assoluto nei marcatori di sempre in serie A. Non poco per uno che i primi otto anni da professionista li ha giocati da trequartista.

A San Siro, invece,  basta un Milan in tono minore per battere 1-0 il Bologna e ricacciare indietro l’Inter. L’appuntamento con la matematica è rimandato di una settimana, forse due. Ma inutile nascondersi dietro scaramanzie e improbabili girandole verbali: è fatta.

I rossoneri hanno giocato un tempo, segnato con Flamini e prodotto diverse occasioni da gol. Poi si sono afflosciati e il Bologna fino alla (ingiusta) espulsione di Della Rocca, ci ha anche provato. Alla fine, però, è andata come tutti si aspettavano. Resta solo da capire se Allegri & co faranno festa a Roma l’otto maggio o a Milano il 15.

L’Inter, sabato pomeriggio, ci aveva anche provato, o meglio ci aveva provato Pazzini, l’ultimo ad arrendersi. Lo champagne milanista era appena arrivato a giusta temperatura (-8) quando, nel recupero, il centravanti pescato a gennaio ne ha fatti due. Finisce così: Cesena 1 Inter 2, risultato che col senno di poi serve solo a tenere in ansia i romagnoli che per 89 minuti avevano creduto di poter archiviare la stagione festeggiando con tre settimane di anticipo. Invece sono là, a 37: un punto più della Sampdoria, protagonista della partita più folle, e quindi più divertente di tutta la giornata.

Il pareggio finale per 3-3 tra doriani e Brescia scontenta in qualche modo tutte e due: la Samp, finisse il campionato oggi, sarebbe salva ma questa era una gara da vincere anche perché ora c’è il derby. E il Genoa sta meglio, molto meglio. Invece i doriani hanno sempre inseguito il Brescia che ce l’ha messa tutta. Nota positiva per Cavasin: sono arrivati tre gol nella stessa partita, roba da tempi di Cassano e Pazzini. I lombardi, invece, sono virtualmente in B. Ce l’hanno messa tutta ma non è bastato. Forse, se Iachini non fosse stato esonerato troppo presto le cose sarebbero andate diversamente.

A tenere ingarbugliati i giochi ci si mette anche il Lecce che perde a Verona, 1-0 col Chievo. Seconda sconfitta consecutiva e calendario non agevolissimo, con Napoli, Bari e Lazio. Da temere soprattutto le ultime due: a Bari è dalla fine del girone d’andata che aspettano solo questa partita. Quanto alla Lazio, ai leccesi conviene sperare che all’ultima giornata sia già quarta.  Il Chievo, gol di Rigoni, a 42 è finalmente salvo.

Salvo, quasi certamente è anche il Catania (quota 40) che contro il Cagliari soffre per due terzi di partita e la vince quando resta in 10. Agazzi, però, aiuta i siciliani: due interventi saponetta in cinque minuti… Idem per il Parma, che passeggia 3-1 col Palermo (pensiero solo alla Coppa Italia): Amauri non c’è ma arrivano lo stesso i tre gol che valgono i 41 punti, quota con cui non si retrocede mai.

In zona champions, invece, va segnalato il tracollo dell’Udinese: a Firenze perde 5-2, quarta sconfitta in cinque gare. Per Guidolin il finale non è mai la parte migliore della stagione ma qui ci si sono messi anche gli infortuni e forse un piccolo crollo nervoso. Non tutto è perduto: la prossima settimana c’è la sfida con la Lazio, ma la sensazione è che i friulani non ne abbiano più.

Sabato, invece, il Napoli ha sconfitto 1-0 il Genoa. Significa champions sicura e terzo posto quasi conquistato. Peccato per il piccolo cedimento nel finale, ma Milan e Inter hanno ancora qualcosa di più.

Lunedì sera chiude Lazio Juve all’Olimpico: per i biancocelesti una specie di matchpoint prima dello scontro diretto con l’Udinese. La Juve, se non vuole dipendere dal Milan per entrare almeno in Europa League ha solo un risultato. I biancocelesti, però, sembrano più motivati.