Roma, Totti: “Ma che inizia adesso la partita? Ma non è finita?”; la rabbia del capitano

Pubblicato il 10 Gennaio 2011 - 09:05 OLTRE 6 MESI FA

“Ma che inizia adesso la partita? Ma non è finita?”. Queste la battuta che Francesco Totti ha rivolto a Claudio Ranieri al momento della sostituzione di Marassi.

Il capitano giallorosso è stato inserito all’89’ e ha giocato complessivamente 4 minuti, recupero compreso. E’ rottura tra il numero 10 della Roma e il suo attuale tecnico.

Totti si è sentito “sedotto ed abbandonato”. Ranieri nella conferenza stampa pre-partita lo aveva definito il fulcro del suo progetto tecnico nella Capitale.

Calciomercato.com riporta le dichiarazioni di Giampaolo Montali, dirigente della Roma, ai microfoni di Sky commenta la frase di oggi di Francesco Totti, al momento del suo ingresso in campo nei minuti finali di Sampdoria-Roma (“La partita è finita”).

Era una battuta quella di Totti? Cosa è successo?
“Non ci sono dubbi, Francesco lo conoscete, ogni volta che viaggio con lui non riesco a trattenere il sorriso perché lui, a parte un giocatore straordinario, è anche un attore nato. Penso che quando finirà con il calcio e farà il dirigente alla Roma, farà anche l’attore. Quella che ha fatto oggi è una battuta, come ne fa tante, soprattutto in modo molto simpatico e scherzoso”.

Non è pericoloso, però, sottovalutare un malumore, seppur pronunciato sotto forma di battuta, che arriva da Totti?
“Non sottovalutiamo niente alla Roma. Totti in questo periodo si sta comportando in una maniera esemplare e lo ha fatto anche oggi, andando in campo nei momento finali come gli aveva chiesto il suo allenatore, si è comportato come deve fare un grandissimo giocatore, un grandissimo capitano. Oltretutto è in un periodo in cui si sta allenando in maniera eccezionale, è arrivato addirittura dimagrito dal periodo natalizio, si sta allenando tutti i giorni, non l’ho mai visto un giorno fermo per un qualunque problema, quindi si comporta da grandissimo professionista. È chiaro che Francesco, in situazioni come questa, vorrebbe fare sempre di più, fare molto di più. Gioca sacrificandosi per la squadra, questa è una cosa che dobbiamo dire,  perché in questo momento non sta facendo i gol che faceva normalmente perché l’allenatore, la squadra, gli chiede di fare un ruolo per il quale tutti devono sapere che lui si sta sacrificando. Fa un lavoro encomiabile, si comporta da professionista esemplare, quindi c’è solo una parola per sottolineare questo comportamento ed è chapeau. Noi come società non sottovalutiamo niente, tutti i giorni parliamo con Francesco, anche stamattina abbiamo parlato prima di andare al campo. Lui è in una condizione in cui non si è mai sentito così bene e sta facendo quello che gli viene chiesto per la squadra, ha un comportamento esemplare, lo ripeto di nuovo”.
Ma era proprio necessario chiedere a Totti di entrare a un minuto dalla fine? Lei si sarebbe comportato nello stesso modo?
“L’anno scorso continuavo a insistere con i giocatori dicendo: “voi siete una squadra speciale, fatta da giocatori speciali, niente vi è precluso”. Quando io lavoravo dal punto di vista motivazionale su questo aspetto, molti dei miei giocatori venivano e dicevano: “sì, però ci mancano i giocatori, la nostra rosa non è all’altezza delle altre, ci vuole più qualità”; l’allenatore veniva da noi e ci diceva: “ci vorrebbero più giocatori, due per ogni ruolo”.