Sampdoria, dal sogno Champions alla serie B

Pubblicato il 16 Maggio 2011 - 02:14 OLTRE 6 MESI FA

Torino – La Sampdoria saluta la serie A dopo sette anni. E' questo il responso più importante della 34esima giornata del massimo campionato. Fanno festa Lecce e Cesena, che grazie alle vittorie contro Bari e Brescia condannano i blucerchiati sconfitti in casa dal Palermo. Un crollo inarrestabile quello della squadra ligure, che ha pagato a caro prezzo le cessioni di Antonio Cassano al Milan e di Giampaolo Pazzini all'Inter a gennaio. Inutile anche il cambio di panchina tra Domenico Di Carlo e Alberto Cavasin. La gara di oggi contro il Palermo è l'emblema di una stagione. La squadra di Cavasin ha attaccato per novanta minuti ma senza quasi mai cavare un ragno dal buco. In difesa, invece, sono bastate un paio di disattenzioni per consentire a un Palermo privo di motivazioni di portare a casa la vittoria. Le lacrime di Palombo a fine partite, le scuse alla curva dei tifosi sono l'immagine di un dramma sportivo inatteso. Fino a otto mesi fa, infatti, la Sampdoria sognava un posto in Champions League. Lo spareggio contro il Werder Brema era il coronamento di una stagione indimenticabile con alla guida Gigi Del Neri e con i gol di Pazzini e Cassano. Proprio l'eliminazione rocambolesca dalla massima competizione europea, però, è sembrato quasi voler essere un segno premonitore di una annata all'insegna della sfortuna. I tanti infortuni, ma soprattutto la rottura tra Cassano e il presidente Garrone prima di Natale ha aperto una prima crepa. A gennaio, poi, anche Giampaolo Pazzini decide di andare via attirato dalle sirene interiste. E' l'inizio della fine. La squadra di sfascia, il tecnico Di Carlo non riesce più a tenere dritta la barra del timone e a marzo finisce per pagare per tutti i risultati disastrosi. L'arrivo di Cavasin non porta alla svolta sperata, anzi. Il finale di stagione è un'agonia continua che culmina nel derby perso con i cugini genoani nei minuti di recupero. Quello di oggi è stato solo il triste epilogo di una stagione da dimenticare. Ora la palla passa alla famiglia Garrone, che ha detto più volte di non voler gettare la spugna e di voler ripartire con ritrovato entusiasmo. La serie B è un campionato duro, ma se l'ambiente saprà ritrovare la giusta motivazione un immediato ritorno nel calcio che conta non è impossibile da ipotizzare.