Trofeo Tim, Sassuolo campione ma cori razzisti verso Constant rovinano la festa

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Luglio 2013 - 01:09 OLTRE 6 MESI FA
Trofeo Tim, Sassuolo campione ma cori razzisti verso Constant rovinano la festa (LaPresse)

Trofeo Tim, Sassuolo campione ma cori razzisti verso Constant rovinano la festa (LaPresse)

REGGIO EMILIA – Per lo spettacolo c’è tempo. Il trofeo Tim, ormai tradizionale triangolare estivo, vinto un po’ a sorpresa dal Sassuolo, è la primissima sgambatura che serve a ricominciare ad assaporare un po’ il profumo della serie A: del suo bello e del suo brutto.

La festa del calcio di inizio stagione, che era rimasta tale fino ad un quarto d’ora dalla fine, è stata rovinata quando dagli spalti sono partiti cori razzisti contro il difensore del Milan Kevin Constant.

Il giocatore francese ha scagliato il pallone in tribuna ed ha preso la via degli spogliatoi, proprio come, alcuni mesi fa, aveva fatto Boateng in un amichevole a Busto Arsizio.

L’arbitro Gervasoni non se l’è sentita di sospendere la partita che comunque è rimasta ferma per alcuni minuti. Se questo, come da tradizione, è il primissimo aperitivo del campionato, c’è poco da stare allegri.

Il trofeo Tim doveva essere soprattutto la serata delle presentazioni: quella del Milan di Allegri, ancora senza grandi novità di mercato. Quella della nuova coppia d’assi juventina, Tevez e Llorente, per ora decisamente in ombra.

E quella del Sassuolo, neopromossa che ha preso il posto dell’Inter nel torneo, che si presenta al massimo campionato e presenta la sua nuova casa, il Mapei stadium di Reggio Emilia, voluto dal patron Squinzi, presidente di Confindustria che in serie A non vuol fare la figura dello sparring partner.

E così, mentre si aspettano i big vecchi e nuovi, il protagonista è Gaetano Masucci, uno dei senatori del Sassuolo, che ha accompagnato la squadra nella sua cavalcata dalla serie C, autore dei due gol nella terza partita in cui il Sassuolo ha battuto 2-1 il Milan, dopo il vantaggio rossonero segnato dal giovanissimo Andrea Petagna, classe ’95 e grande sfrontatezza. Le prime due sfide erano invece finite senza reti e ai rigori: nella prima, il big match Juve-Milan, nel quale Robinho si è fatto parare un rigore da Storari, si è vista quella che potrebbe essere la coppia d’attacco titolare della Juve, Tevez-Llorente.

Poco da ricordare, tranne la botta alla testa per lo spagnolo che gli ha fatto guadagnare una ferita medicata in ospedale. La Juve non è poi riuscita ad aver ragione del Sassuolo prima dei rigori, nella seconda sfida.

E i padroni di casa ne hanno approfittato per battere il Milan e conquistare, per quello che vale, il primo trofeo della stagione. Al di là del risultato, indicazioni preziose per tutti gli allenatori.

Conte, senza tutto il blocco della nazionale che comincerà a lavorare domani, ha alternato i suoi 5 attaccanti: oltre ai due neoarrivati, anche Matri, Vucinic e Quagliarella. Max Allegri (privo di Balotelli e degli altri reduci dalla Confederation cup) porta a casa qualche buona notizia: soprattutto il recupero di De Jong, dopo parecchi mesi di stop per infortunio, uno dei più in palla nella partitella contro la Juve.

Farà comodo. Il Sassuolo di De Francesco ha avuto la conferma che in serie A c’è da correre se non si vuole naufragare. Ma anche che ci sono i presupposti, grazie al pressing e ad un gioco più propositivo che di rimessa, e alla speranza dell’esplosione dei gioiellini Zaza e Berardi e alla fame di calciatori come Masucci che la serie A se la sono conquistata tutta, per far diventare il Mapei stadium un campo indigesto per tutti.

Ma indicazioni, purtroppo, ce ne sono anche per il sistema del calcio che dovrà attrezzarsi per affrontare con determinazione, se dovessero ripetersi in partite ufficiali, episodi come quello capitato a Constant.