Ultras scatenati a Genova, il sindaco Vincenzi: “Il Viminale non ha saputo valutare il problema, pensiamo a un risarcimento”

Pubblicato il 13 Ottobre 2010 - 18:29 OLTRE 6 MESI FA

Il capo ultras serbo Ivan Bogdanov

Genova è pronta a una richiesta di risarcimento per il delirio ultras durante Italia-Serbia. ”Il ministero degli interni che non ha saputo valutare il problema e soprattutto la pericolosità dei tifosi a cui non doveva essere consentito l’accesso a Genova”: cosi’ il sindaco di Genova Marta Vincenzi ha affermato di essersi trovata, prima dell’inizio della partita, in mezzo ai disordini scoppiati davanti a Palazzo Ducale.

”Ho anche cercato di calmare i tifosi serbi. Ma mi hanno lanciato una bottiglietta. A qual punto li avrei presi a schiaffi. Sono indignata per come si sono comportati. Ho preso il telefono e ho chiamato la questura. Mi hanno detto che li stavano contenendo. Che non si trattava di tifosi di calcio ma di delinquenti e terroristi. Subito ero perplessa per come si stava gestendo l’ordine pubblico ma poi ho capito che era la scelta giusta quella del contenimento”.

Allo stesso tempo critico fortemente l’operato del ministero degli interni che non ha saputo valutare il problema e soprattutto la pericolosità dei tifosi alla luce di quanto accaduto al gay pride qualche giorno prima e dei segnali che la Federcalcio serba sembra aver inviato”. ”Sono andata allo stadio con la paura. Ho visto bambini fuggire. Questo mi ha fatto male doveva essere una festa dello sport e invece e’ stata rovinata. Genova ne esce ferita ma a testa alta”.