Passera: “Frequenze tv vendute a pacchetto”. Addio beauty contest

Pubblicato il 10 Aprile 2012 - 08:47 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Niente frequenze gratuite per le televisioni. Le frequenze tv infatti andranno all’asta e saranno vendute a pacchetto, come annuncia a Repubblica il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, sottolineando che ”il beauty contest verrà azzerato”.

A nove giorni dalla scadenza della ‘pausa di riflessione’ che il governo si era preso per esaminare la decisione del precedente esecutivo, Passera ha già individuato il percorso per assegnare i multiplex di frequenza d’intesa con l’Europa e l’Autorità delle comunicazioni.

”La prossima asta – spiega – sarà fatta di pacchetti di frequenze con durate verosimilmente diverse”. E una delle ipotesi è che la banda larga 700 (2 o 3 multiplex dei 6 totali in palio) venga aggiudicata per un periodo di tre anni, da qui al 2015, quando è previsto lo spostamento di reti dalle tv all’accesso a Internet. Il resto dei multiplex meno ‘preziosi’ verrebbe assegnato per un periodo più lungo a imprese puramente televisive. Se i passaggi parlamentari e in sede europea avranno buon esito, l’autorità potrebbe indire la gara già entro l’estate.

Una delle ipotesi è che la banda larga 700 venga aggiudicata per tre anni, passati i quali, cioè nel 2015, una commissione dell’Onu ha previsto che le reti vengano spostate dalla tv a Internet. Gli altri canali, strettamente televisivi, potranno essere assegnati per periodi più lunghi.

La decisione del governo dovrà essere vagliata dalla Commissione europea e dai partiti di maggioranza. Infine sarà l’Agcom a stabilire tempi e modi dell’asta, che potrebbe tenersi entro l’estate. Secondo Mediobanca lo Stato potrebbe incassare 1-1,2 miliardi dalla vendita dei multiplex.

Il governo Berlusconi, ricorda Repubblica, aveva stabilito l’assegnazione di 6 multiplex di frequenze tv attraverso il beauty contest, cioè una concessione gratuita dei canali, con un vincolo di proprietà di cinque anni. Passati questi cinque anni i canali ottenuti gratuitamente potevano quindi essere rivenduti.

Il governo Monti ha deciso di cambiare, puntando ad introdurre regole diverse. L’asta verrà spacchettata e con il digitale il campo potrà essere conquistato dagli operatori del web, oltre che della telefonia.