MasterChef: gli “ultimi cuochi” alla sfida finale. Dal 26/02 il nuovo casting

Pubblicato il 21 Febbraio 2013 - 11:45| Aggiornato il 21 Luglio 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – MasterChef: sono rimasti gli “ultimi cuochi” per la sfida finale di questa sera (21 febbraio) che chiude la trionfale edizione del format principe degli ormai innumerevoli programmi televisivi dedicati ai fornelli. E il 26 febbraio, per tutti gli aspiranti chef che vogliano farsi strapazzare dai tre tenori del mestolo Cracco/Bastianich/Barbieri (confermatissimi), cominciano i casting per la prossima edizione (per iscriversi alle selezioni clicca Masterchef.sky.it).

Andrea Marconetti, il tecnico informatico, il comasco Maurizio Rosazza Prin e Tiziana Stefanelli, l’avvocato di Roma incroceranno le padelle per l’Ok Corrall delle 21 su Sky Uno. Il “buono, l’estroso e la cattiva”, in rigoroso ordine, daranno vita a quella che il direttore della programmazione di Magnolia, Fabrizio Ievolella (giustamente orgoglioso perché ha fatto strike) definisce “un duello in stile western” dove “sono tutti agguerritissimi e hanno dimostrato strategia, abilità e capacità di gestire lo stress, proprio come accade nella cucina di un vero ristorante”.

Già il ristorante, una cucina prestigiosa, è l’obiettivo dei concorrenti, finalmente accreditati, con una vittoria, del titolo di “masterchef”, anche se, rileva Cracco, chi dovesse vincere “non è scontato che diventi cuoco, Spyros, trionfatore della prima edizione, ha preferito dedicarsi alla televisione”. E come dargli torto, verrebbe da dire, e lo stesso Cracco lo sa bene: oggi i cuochi sono diventati autentiche star, beniamini di un pubblico come stregato dal crepitare dei fuochi e dal tintinnare dei piatti tramite tubo catodico.

Fanno ascolti, vendono best seller in libreria, regalano “cheap thrills” mantecati a puntino. I numeri per una televisione satellitare sono pingui ed esaltanti. Nils Hartmann, direttore produzioni originali Sky snocciola i dati: “MasterChef è diventato il format per antonomasia, con una fedeltà di pubblico che ha toccato l’85% e un aumento di spettatori, dalla prima all’ultima puntata, del 90%. A questo risultato record sul fronte degli ascolti, si aggiunge il boom ottenuto sui principali social network e, in particolare, su Twitter, con oltre 100 mila cinguettii”. E anche chi non ha l’abbonamento qualche piatto esclusivo del programma l’ha potuto sbocconcellare altrove, magari grazie alle imitazioni di Maurizio Crozza. Con il tormentone “Vuoi che muoro?” la gara del più simpatico l’ha già vinta lui per distacco.