Papa Francesco telefona in diretta a Uno Mattina: “Buon Natale” VIDEO

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Dicembre 2016 - 10:57 OLTRE 6 MESI FA
Papa Francesco telefona in diretta a Uno Mattina: "Buon Natale" VIDEO

Papa Francesco telefona in diretta a Uno Mattina: “Buon Natale” VIDEO

ROMA – “Salve, sono Papa Francesco e vi auguro buon Natale“. Questa la telefonata arrivata in diretta su Uno Mattina di Rai 1 il 22 dicembre. Il pontefice ha alzato la cornetta e ha telefonato in trasmissione per augurare un “Natale cristiano, come fu il primo“, insomma un “vero Natale, contrapposto al Natale del Dio denaro”.

Un momento di emozione e sorpresa in diretta televisiva anche per i conduttori, che si sono ritrovati così a ricevere la telefonata di Papa Francesco che ha voluto così fare gli auguri di Natale a tutti gli italiani:

“Auguro un Natale cristiano, come fu il primo quando Dio sovvertì l’ordine del mondo all’insegna della ‘piccolezza’ e facendosi Egli stesso ‘piccolo’ tra gli uomini. Un vero Natale, ha detto il Papa, contrapposto al Natale del “Dio denaro”.

Una sorpresa a cui è seguito il discorso del Papa in un’altra sede, e precisamente ai cardinali e ai superiori della Curia Romana, che sono stati ricevuti nella Sala Clementina per gli auguri natalizi. Ai cardinali e ai prelati in sala, Papa Francesco ha detto:

“Dio ha scelto di nascere piccolo, perché ha voluto essere amato. Ecco come la logica del Natale è il capovolgimento della logica mondana, della logica del potere, della logica del comando, della logica fariseistica e della logica causalistica o deterministica. Il Natale è la festa dell’umiltà amante di Dio, del Dio che capovolge l’ordine del logicamente scontato, l’ordine del dovuto, del dialettico e del matematico.

Nel Natale – ha osservato – noi siamo chiamati a dire ‘sì’, con la nostra fede, non al Dominatore dell’universo e neppure alle più nobili delle idee, ma proprio a questo Dio, che è l’umile-amante”.    E citando Paolo VI, ha sottolineato che Dio “è venuto come il più piccolo degli esseri, il più fragile, il più debole. Perché questo? Ma perché nessuno avesse vergogna ad avvicinarlo, perché nessuno avesse timore, perché tutti lo potessero proprio avere vicino, andargli vicino, non avere più nessuna distanza fra noi e Lui”.