I professori bocciano la fiction ‘Fuoriclasse’ con la Littizzetto: “Non siamo delle caricature”

Pubblicato il 3 Febbraio 2011 - 10:03 OLTRE 6 MESI FA

I professori di Torino bocciato Fuoriclasse, la nuova fiction della Rai che vede Luciana Littizzetto tra i protagonisti.

Secondo i docenti della città in cui la fiction è stata girata, Fuoriclasse rappresenterebbe i professori in modo “irreale, caricaturiale ed esile”.

Sarà perché presidi e professori riconoscono le scuole che hanno fatto da set e questo facilita l’immedesimazione, sarà perché Luciana Littizzetto ha un passato da insegnante e da lei si aspettano una partecipazione diversa ai problemi della categoria. Una cosa però è certa:  la storia ambientata in un fantomatico liceo Caravaggio non piace prioprio a chi ha fornito le aule, i corridoi e la presidenza alla produzione, il Liceo classico Cavour.

A parlare è la preside Maria Clelia Zanini. “Per lei la fiction pecca “di una visione troppo caricaturale. I personaggi curiosi, un po’ strani, ci sono in ogni ambiente. Ma in questo caso, se l’obiettivo è rappresentare una realtà ‘media’, mi pare ci siano troppi eccessi, troppi passaggi che non hanno riscontro. Siccome la scuola è una realtà nota a gran parte della popolazione, evidentemente qualcosa non è riuscito”. Gli esempi, per la preside Zanini, non mancano. “La corsa al progetto, la visita ispettiva vissuta in quel modo. Oggi noi dirigenti temiamo molto più la visita dell’Asl o dei vigili del fuoco”.

Paola Amato, docente di latino e greco, “rimanda a settembre” Fuoriclasse: “e’ esile nell’insieme: la trama, le situazioni. Mi aspettavo di più. Mi aspettavo che in un momento in cui la scuola è sotto attacco, ci fosse una maggiore attenzione all’impegno dell’insegnare. Che significa non dico valori, ma almeno comportamenti civili. Il personaggio che interpreta Luciana Littizzetto è positivo, per il resto il taglio è poco realistico. Tra i colleghi il giudizio è simile”.

Più esplicita è Giulia Abbio, preside dell’Istituto Professionale Giulio: “I professori sono squallidi, meschini. Si fanno i dispetti, ma non fanno ridere. Non so cosa possano pensarne le persone che con la scuola non hanno contatti”. La docente cita ad esempio l’episodio di un insegnante che paga un allievo perché rubi il registro a una collega.  “Chi ha scritto questa scena – dice Giulia Abbio – non si rende conto”.

C’è però anche chi è fuori dal coro: è il caso di Giovanna Farina, preside dell’Istituto  Santorre di Santarosa: “Ho guardato le due puntate – spiega – perché mi piace la Littizzetto e perché ero curiosa di vedere come viene rappresentata la scuola. E devo dire che mi sono divertita. Certo, è una scuola che non esiste. Ma considerato che è una fiction e che deve anche catturare l’attenzione di chi non è competente, funziona. Poi, alcuni personaggi con la voglia di primeggiare e certe relazioni docenti-ragazzi contengono qualche verità. Come donna di scuola devo dire che la realtà è ben diversa. La preside della tivù è rilassata, io non ho il tempo di mangiare”.