Rai, pubblico “muto” e conduttore imparziale: Mauro Masi ci riprova con una circolare sui talk show

Pubblicato il 20 Settembre 2010 - 19:55 OLTRE 6 MESI FA
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Mauro Masi

Niente pubblico attivo e un conduttore “terzo” tra le parti. Il direttore generale della Rai, Mauro Masi, ci riprova e dopo la prima “circolare-bavaglio”, torna a scrivere una nuova ‘circolare’ in tema di pluralismo, diretta ai direttori di rete e di testata e ai vicedirettori generali Rai, dopo che ”il Consiglio di Amministrazione, all’unanimità, ha ‘dato mandato al Direttore Generale di garantire il rispetto puntuale della normativa vigente e della governance aziendale in termini di pluralismo, di contraddittorio e di completezza dell’informazione”’. Sintetizzando: niente pubblico “parte attiva” nei programmi, imparzialità e contraddittorio nei programmi di informazione, ad eccezione di quelli con ospite unico.

“Non deve essere prevista in alcun modo la presenza in studio del pubblico come ‘parte attiva’ – si legge nella circolare – in linea di principio neppure con applausi. La selezione del pubblico deve essere affidata alle competenti e preesistenti Strutture aziendali”. Per il direttore generale ”i ‘talk-show’ devono garantire, sempre e nella stessa trasmissione, il rispetto dei principi del pluralismo e del contraddittorio ad eccezione ovviamente delle trasmissioni articolate su un unico rappresentante politico. A tal fine si considera rilevante e vincolante l’individuazione e la gestione anche degli opinionisti e dei tecnici di settore, che peraltro devono anch’essi essere individuati secondo i medesimi principi di pluralismo e di contraddittorio”.

Infine per Masi ”sempre nei ‘talk-show’ in analogia con quanto avviene negli altri paesi europei, il conduttore nel corso della trasmissione deve mostrarsi terzo ed effettivamente imparziale. Le interviste ai partecipanti devono essere realizzate in sequenza di contraddittorio assicurando tendenzialmente a ciascun ospite lo stesso tempo di parola”.