Non ti piace l’albergo? Recensione sul web non vale se anonima

Pubblicato il 12 Ottobre 2011 - 11:48 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – L’albergo delle ultime vacanze non è stato di tuo gradimento? Internet ti dà la possibilità di recensirlo, ma ti toglie l’anonimato. Per evitare concorrenze sleali da parte di siti come Tripadvisor ed Expedia il giudizio su una struttura potrà essere accettato solo se firmato dall’utente. A Parigi tre portali di viaggi hanno pagato 430 mila euro di multa per pratiche ingannevoli. La mancata trasparenza del giudizio crea un danno per i potenziali clienti. Così Federalberghi si schiera contro le recensioni in rete scorrette e anonime, inviando una lettera al ministero del Turismo e a quello delle Attività produttive. Il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, punta il dito contro Tripadvisor e chiede al governo di “imporre nelle norme sui blog anche il diritto di replica, l’obbligo del nome e cognome o se no la presa di responsabilità da parte del sito”.

Dietro la protesta di Federalberghi si nasconde anche un fattore economico. Siti come Expedia e Booking prendono commissioni del 30 per cento, mentre le vecchie agenzie chiedevano solo il 10 per cento. L’obiettivo dei 28mila albergatori “diffamati” dal web è quello di aprire un nuovo portale italiano e più economico. La lettera di richiesta al governo nasce sulla scia della multa di 430 mila euro inflitta dal Tribunale di Parigi a tre siti di viaggi che pubblicavano opinioni anonime, per le pratiche “sleali e ingannevoli”  denunciate dalla Synhorcat, l’associazione francese degli albergatori.

Secondo Barbara Casillo, direttore di Confindustria alberghi, “tutti abbiamo problemi, diverso è il modo con cui li affrontiamo. L’anonimato delle recensioni ha dato vita a fenomeni patologici. Opera di guasconi o no, non lo possiamo sapere. Ci sono dubbi che certe scelte non siano casuali. Ma non va dimenticato che Tripadvisor vive della credibilità dei suoi contenuti per cui è difficile pensare che chi fa dispetti c’entri col sito”.

Bocca ha dichiarato: “Ora vogliamo più regole contro i selvaggi del web. Basterebbe scrivere oltre al parere, il giorno della permanenza, il numero della camera e magari nome e cognome. Tripadvisor ci ha detto che non è possibile. E almeno sul numero della camera e sulla data di soggiorno che forse vedranno. Ma non basta. Né mi accontento del calcolo della probabilità secondo cui per un tot di pareri fasulli, la maggior parte è vera”.