Lo spettacolo della cometa colpita dal missile: un regalo di San Valentino un po’ tardivo

Pubblicato il 16 Febbraio 2011 - 13:32 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Come un regalo di San Valentino un po’ tardivo, sono arrivate le prime immagini della cometa Tempel 1, la cometa che il 14 febbraio scorso è stata avvicinata dalla sonda della Nasa Stardust alla distanza minima mai raggiunta tra un veicolo spaziale e un oggetto antico e misterioso, un vero e proprio fossile del Sistema Solare come una cometa. Delle 72 foto attese ne mancano all’appello ancora una decina.

Le foto che si fanno tanto attendere sono probabilmente le più interessanti, quelle scattate quando la sonda si era avvicinata al massimo alla cometa, alla distanza di 181 chilometri. Le prime immagini arrivate nel centro di controllo della missione Stardust Next, presso il Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa, mostravano la cometa come un puntino bianco su uno sfondo scuro: erano quelle scattate dalla sonda durante l’avvicinamento. Altre mostrano il nucleo della cometa come un corpo irregolare, che qualcuno suggestionato dalla coincidenza della missione con la festa di San Valentino ha voluto paragonare a un cuore rovesciato.

La Tempel 1 è la prima cometa osservata così da vicino ed è anche la prima ad essere stata visitata due volte da una sonda. Il 4 luglio 2005 un’altra sonda della Nasa, la Deep Impact l’aveva colpita con una sorta di ”proiettile” per studiare il getto di polveri prodotto dall’impatto. Nemmeno la sonda Stardust è nuova a incontri del genere: nel 2004 aveva incontrato la cometa Wild 2, raccogliendo campioni delle sue polveri con una sorta di ”racchetta” fatta di aerogel. Impacchettate in una capsula, le polveri sono arrivate a Terra nel gennaio 2006 e sono ancora studiate in tutto il mondo.

Questa nuova missione permetterà di confrontare le immagini della Tempel 1 prese nel 2005 con quelle appena arrivate per capire come è cambiata la cometa dopo il suo passaggio vicino al Sole. Dal tempo dell’incontro con la Deep Impact, infatti, la Tempel 1 ha percorso un’orbita completa intorno al Sole, della durata, appunto, di cinque anni e mezzo.