Misteriosi droni sorvolano centrali nucleari in Francia: se esplodessero?

di Daniela Lauria
Pubblicato il 3 Novembre 2014 - 19:58| Aggiornato il 26 Novembre 2014 OLTRE 6 MESI FA
Misteriosi droni sulle centrali nucleari in Francia

Una centrale nucleare in Francia

PARIGI – Misteriosi droni telecomandati sorvolano le centrali nucleari francesi. Succede da settimane e il governo francese ha assicurato che “mobiliterà” tutti i mezzi necessari “per identificare i responsabili”. Ma dallo scorso 5 ottobre sono già una quindicina gli avvistamenti sospetti che stanno mettendo in imbarazzo le autorità di Parigi.

Il premier Manuel Valls ha attivato tutti i servizi responsabili della sicurezza: Interni, Difesa, Energia e Ambiente. Mentre Edf, il gigante dell’energia che gestisce i siti “osservati”, non ritiene ci siano pericoli reali. Ma gli ecologisti di Greenpeace e altri gruppi ambientalisti accusano le autorità di “voler minimizzare i rischi”. Basterebbe che uno solo dei droni fosse carico di esplosivo per far saltare in aria mezza Francia e parte dell’Italia del Nord.

Gli apparecchi arrivano di notte, o all’alba, e volano per qualche minuto sopra le centrali, nonostante il perimetro di sicurezza di cinque chilometri di raggio e mille metri di altezza. Nella serata tra venerdì e sabato, attorno alle 21, due droni hanno sorvolato le centrali di Penly, nell’ovest, e di Golfech, nel sud. Li hanno inquadrati i gendarmi addetti alla protezione delle centrali, coadiuvati dagli esperti locali. “Non sono stati neutralizzati perché non rappresentavano una minaccia diretta” per la sicurezza dei siti, ha precisato la gendarmeria. Edf ha sporto denuncia, come per gli altri sette casi avvenuti nel mese di ottobre ed è stata già avviata un’inchiesta. Ma al momento brancolano nel buio.

Il ministero dell’Interno, assicura che i droni sono stati costantemente sorvegliati e non hanno rappresentato in alcun modo un rischio per le installazioni nucleari “fatte per resistere a scosse telluriche di forte magnitudo o allo schianto di un aereo di linea” che vi dovesse precipitare sopra.

Se di scherzo si tratta è certamente dispendioso, oltre che coraggioso. I responsabili, se individuati, rischiano un anno di carcere e 75mila euro di multa. I droni, alcuni dei quali sono veri gioielli di tecnica e consentono di trasportare alta tecnologia, sono dotati in genere di obiettivi e ricettori in grado di garantire informazioni preziose inaccessibili ad occhio nudo. Ne fa uso addirittura la stessa EDF, per sorvegliare la rete elettrica di Francia in zone di difficile accesso. Ma a bordo dei piccoli velivoli può esserci di tutto, dalle fotocamere e videocamere agli esplosivi.

Dopo i primi episodi si era pensato a un’azione degli ecologisti. Già dal 2007 Greenpeace ha utilizzato a più riprese i droni per azioni di protesta contro le centrali, il più delle volte per dimostrare quanto sia facile l’accesso ai siti nucleari di cui si vanta l’impenetrabilità. Ma stavolta il portavoce Yannick Rousselet si è subito tirato fuori: “Quando organizziamo delle azioni dimostrative lo facciamo sempre a volto scoperto e anzi le rivendichiamo”

Il vero incubo resta quello di minaccia terroristica: una bomba a bordo di un drone, sganciata al momento giusto, potrebbe provocare una catastrofe. E in almeno due dei casi, i droni volavano sulle centrali perfettamente coordinati e simultanei a distanza di chilometri, a testimonianza di un’organizzazione ben collaudata che li dirige. Gli occhi sono da oggi rivolti verso Edf: è in grado, il gestore del nucleare francese, di impedire che i siti nucleari del Paese diventino oggetto di potenziali aggressioni dai cieli?

Nel 2012 Greenpeace era riuscita a sorvolare la centrale di Bugey. Il video: