Sanremo: da Celentano a Cavallo Pazzo… tutte le contestazioni del Festival

Pubblicato il 13 Febbraio 2013 - 20:24| Aggiornato il 25 Giugno 2022 OLTRE 6 MESI FA

SANREMO – Maurizio Crozza non è certo il primo ad essere stato fischiato a Sanremo. E se dinanzi al Crozza-Berlusconi qualcuno in sala ha protestato al grido di: “Fuori la politica da Sanremo”, appena dodici mesi prima la stessa platea sanremese si indignava dinanzi alle parole di Adriano Celentano che si scagliava contro la Chiesa chiedendo la chiusura definitiva di Famiglia Cristiana e L’Avvenire. Fischi e brusii anche per lui. Sul palco a condurre l’anno scorso c’era Gianni Morandi che, più diplomatico di Fazio, rivelò solo a fine Festival come quelle contestazioni fossero, a suo avviso, “del tutto pilotate”.

Due anni prima, nel 2010, fu l’anno della rivolta dell’orchestra che a un certo punto stracciò gli spartiti in segno di protesta. Nulla a che vedere con le polemiche politiche degli ultimi anni: quell’anno a scatenare l’insubordinazione fu l’esclusione di Alyka Ayane. In gara c’era il duo Pupo-Emanuele Filiberto con Italia amore mio, e l’esclusione di artisti come la Ayane, Noemi, Irene Grandi e Simone Cristicchi suonò all’orchestra come un deliberato tentativo di favorire il patriottico duo.

 

Poi venne l’anno della canzone-scandalo di Patrizio Baù, Peccati di Gola, pezzo decisamente allusivo che fece arrossire il pubblico in platea e mandò su tutte le furie Alberto Maria Careggio, vescovo di Ventimiglia e Sanremo, che minacciò di disertare il Festival se il brano non fosse stato immediatamente ritirato.

 

Persino Pippo Baudo si trovò a dover fare i conti con un’emergenza in diretta, quando nel 1992 Cavallo Pazzo, al secolo Mario Appignani, irruppe sul palco dell’Ariston per urlare: “Questo Festival è truccato”. Fu poi trascinato via dagli uomini della sicurezza e quella fu un’edizione da record.

Ma anche lì nacque il sospetto che le contestazioni fossero pilotate, anzi fu lo stesso Baudo a instillare il dubbio: “Adesso diranno che l’ho pagato io per alzare gli ascolti del Festival”, fu la sua excusatio non petita.