(Foto d'archivio Ansa)
Il violento terremoto di magnitudo 8.8 che ha colpito la penisola russa di Kamchatka ha riportato l’attenzione sull’Anello di Fuoco del Pacifico, una delle zone geologicamente più attive e pericolose al mondo. Questa cintura sismica, lunga oltre 40.000 chilometri, circonda l’Oceano Pacifico e interessa le coste di Asia, Oceania e Americhe. È qui che si concentra circa il 90% dei terremoti globali e il 75% dei vulcani attivi.
L’Anello di Fuoco è caratterizzato da subduzione tettonica, ovvero dallo scivolamento di una placca sotto un’altra, che genera forti terremoti e intense eruzioni vulcaniche. Le placche coinvolte includono quella pacifica, nordamericana, sudamericana, filippina e indo-australiana.
La Kamchatka, situata lungo la linea di subduzione tra la placca pacifica e quella dell’Okhotsk, è uno dei punti più critici dell’Anello. Qui si trovano oltre 160 vulcani, di cui 29 attivi, tra cui il maestoso Klyuchevskaya Sopka.
La regione ha una lunga storia di eventi sismici devastanti:
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1952: sisma tra magnitudo 8.5 e 9.0 a Severo-Kurilsk, con tsunami fino a 18 metri e oltre 2.300 morti.
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2006: terremoto M 7.7 sulla costa orientale, con danni moderati.
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2020: sisma M 7.5, allerta tsunami, ma danni limitati.
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2025: terremoto M 8.7, con nuove onde anomale e allerta in tutto il Pacifico.