Andrea Crisanti: "In 40 anni di carriera non sono a conoscenza di un concorso universitario di cui non si sapesse in anticipo il vincitore" (foto da video) - Blitz Quotidiano
Il professore Andrea Crisanti, microbiologo, docente all’università di Padova e all’Imperial College di Londra noto per i suoi interventi durante la pandemia, oggi è un senatore del partito Democratico. In un video postato su Instagram il professore accusa l’intero sistema universitario: “In quarant’anni di carriera non sono a conoscenza di un singolo concorso di cui non si sapesse in anticipo il vincitore”.
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Della trasparenza dei bandi universitari Crisanti ha fatto una battaglia personale. Su Instagram, Cristanti scrive: “La riforma del reclutamento universitario voluta dal governo preserva tutte le attuali criticità dei concorsi universitari che umiliando il talento, mortificando l’integrità e premiando il servilismo hanno sterilizzato la libertà e l’indipendenza dei nostri ricercatori. Incentivando ancora di più l’assunzione di personale docente con l’intera carriera nella stessa università, infatti, rafforza un meccanismo di selezione che ha avuto un impatto devastante sulla qualità della ricerca e dell’insegnamento nei nostri Atenei”.
Il microbiologo aggiunge: “In Italia, l’80% del personale docente ha svolto tutta la propria carriera accademica all’interno della stessa Università, dalla laurea alla docenza, passando per il dottorato. La media europea è del 55%, quella del Regno Unito del 35%. Il risultato? Tra le 100 migliori università del mondo non c’è neanche un’università italiana. 40 sono negli Stati Uniti, 10 nel Regno Unito, 7 in Germania e 5 in Francia”.
Amare le conclusioni di Cristanti: “È per questo motivo che i ragazzi stranieri non vengono a studiare in Italia e che i nostri ragazzi se ne vanno all’estero per non tornare più. Il nostro sistema universitario avrebbe bisogno di una riforma strutturale capace di premiare finalmente il merito e la competenza anziché il servilismo. Il governo Meloni, ancora una volta, dimostra di voler andare nella direzione opposta”.
