Caldo. L’Italia è bollente ma non è record, quello spetta all’estate del 2003

Pubblicato il 15 Luglio 2010 - 18:49 OLTRE 6 MESI FA

L’Italia è bollente, ma il caldo di questi giorni non è da record. Nonostante le previsioni indichino che il gran caldo durerà ancora per una decina di giorni (con una breve pausa tra domenica e lunedì al Nord-Est), l’estate 2010 non sembra per ora avere nulla di memorabile e molto difficilmente riuscirà a battere l’afa record dell’estate 2003.

Verso gli ultimi giorni di luglio la temperatura comincerà a scendere, interrompendo la lunga serie di giornate calde cominciata all’inizio del mese, e agosto si annuncia, secondo le previsioni a lungo termine, nella media. ”Ci ricordiamo ancora tutti dell’estate 2003, che è stata finora e resta tuttora un record da battere”, ha osservato il meteorologo Andrea Buzzi, dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Isac-Cnr) di Bologna.

Al record di quell’anno hanno contribuito soprattutto il caldo particolare registrato in giugno e in agosto: complessivamente le temperature superarono la media stagionale fino a 5 gradi in alcune aree dell’Europa centro-occidentale (Francia, Svizzera, Italia del nord-ovest). L’estate 2010 non sembra poter raggiungere quei picchi. La particolarità di questo luglio sembrerebbe soprattutto nel persistere di temperature calde per un periodo piuttosto lungo.

Un fenomeno, ha spiegato Buzzi, generato da un’anomalia nella circolazione delle correnti che provengono dall’Atlantico. ”In questo momento – ha detto – l’anomalia si trova sull’Europa centro-orientale e meridionale”. Non si tratta di aria africana direttamente proveniente dal Sahara, della quale si è parlato nei giorni scorsi e che generalmente interessa le nostre regioni per periodi piuttosto brevi, ma di un’area di alta pressione che dall’Atlantico si protende verso il Mediterraneo e che in quota interessa gran parte dell’Europa, che persiste già da tempo e che durerà ancora”.

Secondo l’esperto ”fenomeni simili sono avvenuti nelle ultime decine di anni, anche se non sono stati molto frequenti negli ultimi anni”. Proprio a questo perdurare delle alte temperature si deve la percezione del caldo di questi giorni come eccezionale: ”il suolo si secca progressivamente – ha detto Buzzi – e si attenua l’evaporazione che riduce la temperatura alla superficie. Contemporaneamente gli edifici si riscaldano gradualmente, ovviamente se sono privi di impianti di condizionamento”.

Secondo le previsioni a medio-lungo termine fatte dai centri di previsione globale, i prossimi 7-10 giorni saranno ancora molto caldi su Europa centro-orientale e Mediterraneo. Il massimo dell’anomalia è previsto sulla Polonia, dove si registreranno temperature molto superiori alla media locale. ”Sono previsioni indicative e che al momento hanno ancora una validità modesta”, ha detto il meteorologo. ”Per la fine di luglio – ha aggiunto – i centri di previsione globale indicano una leggera attenuazione del caldo su tutta l’Europa e la zona del Mediterraneo. Per agosto, gli stessi centri suggeriscono che la temperatura, sull’Italia e il Mediterraneo, oscilli attorno alla media stagionale. Tuttavia le previsioni oltre le due settimane presentano tuttora larghi margini di incertezza”.