YOUTUBE Blade Runner 2049 video recensione: il ritorno dei replicanti 30 anni dopo

di Giuseppe Avico
Pubblicato il 7 Ottobre 2017 - 11:00 OLTRE 6 MESI FA
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Blade Runner 2049 video recensione: il ritorno dei replicanti 30 anni dopo

ROMA – Salve a tutti amici di BlitzTv. E’ nelle sale uno dei film più attesi di questo 2017, Blade Runner 2049, sequel naturale del capolavoro fantascientifico firmato Ridley Scott. La pellicola è diretta da Denis Villeneuve, regista canadese autore del bellissimo Arrival e del disturbante Prisoners, solo per citarne alcuni. Protagonisti di questo film troviamo in primis Ryan Gosling e Harrison Ford, oltre a Jared Leto, Ana de Armas e Robin Wright. CLICCA QUI PER ALTRE VIDEO RECENSIONI.

L’anno è il 2049, circa trent’anni dopo gli eventi del film originale. I replicanti della compagnia Tyrell sono stati dichiarati fuori legge e pronti per essere “ritirati”. Ma il mondo ha fatto la conoscenza di Neander Wallace, creatore di nuovi replicanti, praticamente prefetti, più longevi e soprattutto più devoti. L’agente K, incaricato di eliminare un vecchio replicante Nexus, scopre una verità che potrebbe compromettere tutto l’equilibrio del mondo, solo in apparenza perfetto, un segreto che potrebbe stravolgere tutte le conoscenze apprese sui replicanti.

Blade Runner 2049 è un film riuscito sotto tutti i punti di vista. Il suo vero punto di forza è quello di aver mantenuto, con tutte le difficoltà del caso, l’atmosfera noir e distopica dell’originale. Proprio per questo motivo, le scene d’azione si contano sulle dita di una mano. Questo è sicuramente positivo, guardando oggi i film di questo tipo che puntano quasi esclusivamente sulle giostre funambolistiche dell’action, risultando poi scadenti e privi di un’idea di base solida. Qui, invece, l’idea c’è ed è anche sviluppata a dovere nella sua semplicità narrativa. Certo, non si parla di una perla nel buio come fu l’originale, semplicemente impareggiabile, ma il risultato si dimostra comunque all’altezza.

Il film si nutre di una fotografia, quella di Roger Deakins, curatissima nei minimi dettagli, visivamente spettacolare; della musica, quella di Hans Zimmer e Benjamin Wallfisch, di stampo Vangelis, molto coinvolgente; di una scenografia affascinante, spesso minimalista nella sua composizione, ma soprattutto di una regia, quella di Villeneuve, da maestro, confermandosi come uno dei migliori interpreti della sua generazione.

Blade Runner 2049 non è semplicemente un sequel, un duplicato dell’originale, ma si presenta, invece, come una dilatazione precisa e ordinata di quel mondo che ha portato Blade Runner a diventare un punto di riferimento inamovibile nella storia del cinema. Al regista poco importa di cosa piace al pubblico di oggi, perlopiù a quello più giovane che andando in sala forse si aspettava di vedere esplosioni, incalzanti inseguimenti in green screen e botte da orbi; nulla di tutto questo troviamo in Blade Runner 2049, un film ritmicamente perfetto nella sua andatura lenta ma costante, uno spettacolo riflessivo e calcolato, come non eravamo più abituati a vedere da tempo, salvo limitate eccezioni. Un film che porta un nome pesante nel suo titolo, che forse presenta dei difetti narrativi che ai più potrebbero sembrare decisivi ai fini del risultato… Non sarà Blade Runner, ma oggi questo film si prenota un posto meritato nella storia della settima arte. Voto: 8-9.