Ancona: operata alle tonsille, muore a 5 anni. Indagati due chirurghi

Pubblicato il 1 Marzo 2012 - 20:35 OLTRE 6 MESI FA

ANCONA – Nel procedimento per la morte di Serena F., la bimba di 5 anni, deceduta il 18 febbraio scorso per le complicazioni insorte dopo un doppio intervento di adenotonsillectomia avvenuto il 9 febbraio nel presidio pediatrico 'Salesi' di Ancona, il pm Irene Bilotta ha indagato i due chirurghi che l'hanno operata, Valentino Manna e Sandro Severini. A loro e alla parte offesa, come atto di garanzia, e' stato recapitato l'avviso degli accertamenti irripetibili disposti dal pm per stabilire le cause del decesso.

Il pm ha nominato come consulenti tecnici il prof. Vittorio Fineschi, direttore del dipartimento di medicina legale degli Ospedali Riuniti di Foggia, e il prof. Stefano Stellari, direttore dell'Unita' di Otorinolaringoiatria dell'Azienda ospedaliera universitaria Pisana di Pisa. L'incarico verra' affidato il 7 marzo prossimo.

Dall'autopsia sul corpo della piccina, gia' eseguita dal medico legale Adriano Tagliabracci, era emerso che la bimba sarebbe morta soffocata a seguito di un'emorragia interna derivante dalla ferita non cicatrizzata. Gli accertamenti serviranno a chiarire se vi siano state o meno responsabilita' dei medici. In questo contesto, l'avviso e' solo un atto di garanzia e permette ai medici di nominare propri consulenti e partecipare cosi' alle operazioni peritali. Stessa comunicazione per i genitori della bimba, rappresentati dall'avv. Marina Magistrelli, che hanno nominato gia' come consulenti Paola Tasinato (medico legale dell'Ospedale di Padova) e Livio Presutti (direttore del reparto di Otorinolaringoiatria dell'Ospedale di Modena). Sulla vicenda anche l'Azienda ospedaliero universitaria Ospedali Riuniti di Ancona ha avviato un'inchiesta interna.

A poche ore di distanza dal primo intervento, eseguito dal dottor Manna, Serena era stata sottoposta a una nuova operazione, questa eseguita dal professor Severini, per tamponare un'emorragia. Era seguito un ricovero in rianimazione e poi nel reparto di Otorinolaringoiatria da cui era stata dimessa. A due giorni dalle dimissioni dal reparto, la piccina si era sentita male mentre si trovava in convalescenza a casa dei nonni con la sua famiglia.