Bimba uccisa a Città di Castello, confermata condanna a 15 anni alla madre

Pubblicato il 9 Giugno 2010 - 13:46 OLTRE 6 MESI FA

Tiziana Deserto

La Corte d’assise d’appello di Perugia ha confermato  la condanna a 15 anni di reclusione  per Tiziana Deserto, accusata di concorso nell’omicidio della figlia Maria Geusa. La donna è stata assolta dall’accusa di maltrattamenti ma i giudici hanno comunque confermato la pena inflitta in primo grado riguardo al concorso in omicidio.

La Deserto, condannata anche per concorso nella violenza sessuale subita dalla figlia, non era presente in aula al momento della lettura della sentenza. Stamani, dopo avere ribadito la sua innocenza in una breve dichiarazione spontanea davanti ai giudici, ha quindi deciso di tornare in Puglia con il marito e la madre per raggiungere alcuni parenti.

Al termine della sua requisitoria il sostituto procuratore generale aveva chiesto per la Deserto una condanna a 19 anni di reclusione.  Per l’omicidio di Maria Geusa, uccisa a Città di Castello il 6 aprile del 2004 quando aveva 2 anni e 7 mesi, è stato condannato definitivamente all’ergastolo l’imprenditore Giorgio Giorni.

La piccola Maria è morta nel 2004, dopo essere stata portata in ospedale dalla madre e dal suo amante, Giorgio Giorni. Ai medici dissero che la bambina era caduta, ma subito emerse che invece le lesioni erano il risultato di violenze sessuali. Per la morte di Maria Geusa è stato condannato Giorni, confermata in appello la sentenza di primo grado per la mamma. Tiziana Deserto, secondo la magistratura, sapeva quindi degli abusi che sua figlia subiva, ma avrebbe comunque taciuto per coprire il suo amante.