Il boss Mandalà denuncia il carcere duro in un blog: “41 bis? Regime odioso e crudele”

Pubblicato il 8 Novembre 2010 - 14:41 OLTRE 6 MESI FA

Il boss Nino Mandalà, condannato in primo grado a 8 anni per mafia, a sua volta condanna il carcere duro in un blog, il cui scopo è quello di fare luce sulle condizioni di vita nelle carceri e di dare voce agli ‘uomini murati’, e descrive il 41 bis come “un regime odioso”, addirittura “crudele”.

Chi meglio di lui potrebbe? “Ho una discreta competenza in proposito e posso dire che uomini che hanno vissuto in quelle condizioni – ha affermato Mandalà – sono stati cambiati dalla sofferenza, istupiditi da consuetudini che si ripetono per anni ininterrottamente sempre uguali, sono diventati i malconci residui del contesto originario, non saprebbero neanche leggere la realtà esterna che si è nel frattempo determinata”.

Mandalà poi lascia spazio agli interrogativi: “Che senso ha reiterare il 41 bis nei confronti di questi uomini? E se invece si ritiene che, nonostante il 41 bis, questi uomini hanno continuato a mantenere illeciti rapporti con l’esterno durante tanti lunghi anni, significa che il 41 bis ha fallito, e allora che senso ha tenerlo in vita tranne quello di attribuirgli uno scopo afflittivo?”.

Per poi concludere: “Io dico che il 41 bis, con riguardo alla necessità di contemperare esigenze di sicurezza con esigenze di equità, è una misura che può benissimo essere sostituita da un efficace regime ordinario esercitato con gli strumenti a disposizione del Dap”.