Caserta, scandalo all’ospedale: infermiere a luci rosse si prostituiscono?

di redazione Blitz
Pubblicato il 3 Maggio 2017 - 11:17 OLTRE 6 MESI FA
Caserta, scandalo all'ospedale: infermiere a luci rosse si prostituiscono?

Caserta, scandalo all’ospedale: infermiere a luci rosse si prostituiscono?

CASERTA – Dopo il bagno dell’Ospedale Loreto Mare di Napoli, trasformato in stanza del sesso, un nuovo scandalo scuote la sanità campana. Accade a Caserta, nell’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano, che a detta del consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, sarebbe teatro di “uno squallido giro di prostituzione che coinvolge alcune infermiere dell’ospedale”. La denuncia, che non ha ancora trovato conferma ufficiale, è avvenuta nel corso del programma “La Radiazza” condotto da Gianni Simioli.

Borrelli, che è componente della Commissione Sanità, è colui che aveva già denunciato il caso della presunta parentopoli, riferendo assunzioni sospette in ospedale tramite agenzie interinali. Ai microfoni della Radiazza, l’esponente dei Verdi ha raccontato di diverse segnalazioni che confermerebbero i sospetti pervenute ai centralini della trasmissione.

“E’ arrivata la telefonata di un ascoltatore – ha detto – che, nei fatti, ha confermato l’esistenza di una vera e propria organizzazione che andrebbe al di là quanto scoperto al Loreto Mare dove, nei giorni scorsi, è stata scoperta una stanza per incontri hot, seguendo l’esempio del Cardarelli di qualche anno fa. Il radioascoltatore ha raccontato di essere stato adescato con la scusa di un caffè che si è poi trasformato in un rapporto sessuale consumato in un bagno del reparto al costo di 50 euro”. Borrelli racconta che le infermiere a luci rosse eserciterebbero “in alcuni ambulatori che, di notte, sono chiusi, ma anche nelle scale di emergenza che non sono frequentate, soprattutto nelle ore notturne”.

Di qui l’invito del consigliere a licenziare le eventuali persone coinvolte, colpevoli in tal caso anche di mettere a rischio la vita dei pazienti, essendo venute meno al proprio servizio di pronto intervento durante l’orario di lavoro. Borrelli ha chiesto alla dirigenza dell’ospedale casertano di svolgere le opportune verifiche, magari affidandosi all’uso di telecamere di videosorveglianza che potrebbero aver immortalato il presunto giro di infermiere-squillo.