Chef Rubio contro militanti Lega e Fdi in piazza: “Perché la polizia non li ha pestati?”. Agenti furiosi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Settembre 2019 - 11:25 OLTRE 6 MESI FA
Chef Rubio post polizia Lega Fdi

Chef Rubio, il post su Twitter contro i militanti Lega e Fratelli d’Italia (Foto da Twitter)

ROMA – Chef Rubio ha attaccato i militanti della Lega e di Fratelli d’Italia in piazza a Montecitorio contro la fiducia al governo Conte bis. “Perché la polizia non li ha pestati come l’uva?”, chiede lo chef su Twitter, facendo riferimento probabilmente a episodi in cui la polizia ha tolto striscioni nelle piazze in cui avrebbe parlato l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini e picchiato i manifestanti, accusati di essere violenti o di possedere spranghe e oggetti pericolosi. Un post su Twitter che ha scatenato la reazione del sindacato della polizia, con gli agenti che ritengono le parole dello chef “diffamatorie” e si dicono indignati.

A scatenare la polemica è stato un post Twitter di Gabriele Rubini, in arte Chef Rubio, che ha scritto: “Perché nessuno è stato pistato come l’uva? Perché nessun manifestante è stato perquisito, schedato e/o gonfiato di botte? Semplice: perché non c’erano forze dell’ordine avvelenate o schierate. Evidente la disparità di trattamento in base all’ideologia politica. #Dittatura”.

Il post ha scatenato reazioni anche sul social, con alcuni utenti che non ne hanno compreso il significato, interpretandolo come un “invito a manganellare”, ma Rubio ha risposto di nuovo: “Caro #ValterMazzetti, qui la spiegazione che ho dato agli analfabeti funzionali presenti in rete pe’ faje comprende ‘r senso dell’italiano utilizzato nel mio weet: il mio non era un invito a manganellare ma una sorpresa che si possano fare dimostrazioni di piazza senza cariche”. Un post decisamente allusivo.

Stefano Paoloni, segretario generale del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap), non ha affatto apprezzato e ha dichiarato che “la Polizia, le Forze dell’Ordine e le Istituzioni, non hanno colore politico ma servono il Paese. Il diritto a manifestare è sacro e garantito dalla Costituzione purché avvenga in maniera pacifica e senza armi. Avvelenati e schierati, per dirla alla Rubio sono quei manifestanti che scendono in piazza con volto travisato, spranghe, sassi e molotov, distruggendo auto e vetrine di locali commerciali, minando la convivenza civile”. In caso di disordini, spiega Paoloni, le Forze dell’Ordine “sono obbligate all’uso della forza per comprimere la violenza e garantire la sicurezza e la libertà di chi la pensa diversamente o utilizza strumenti pacifici per manifestare il proprio pensiero”. 

Anche il presidente dell’Fsp, Franco Maccari, ha risposto a Ruio: “Questa volta chef Rubio ha bruciato tutte le pietanze con una uscita illogica, irresponsabile e ignorante rispetto ai temi della sicurezza”. E il segretario generale Valter Mazzetti ci mette il carico da undici contro l’uscita “incredibile” e “diffamatoria” di Rubio che va “al di là di ogni limite della sfrontatezza”: “Invece che dare lezioni di gestione dell’ordine pubblico, Rubio dovrebbe concentrarsi su pietanze e fornelli, dovrebbe pensare a spargere condimenti invece che odio verso migliaia di persone che servono lo Stato e i cittadini onestamente”. (Fonte Twitter e Il Giornale)