“Palestina libera”. Cos’è il Bocciodromo, centro sociale dietro gli scontri a Vicenza

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Gennaio 2024 - 14:56
"Palestina libera". Cos'è il Bocciodromo, centro sociale dietro gli scontri a Vicenza

Una foto degli scontri a Vicenza. (Ansa).

E’ stato organizzato dal centro sociale Bocciodromo il corteo contro la presenza di Israele alla Fiera dell’Oro di Vicenza. Circa 500 manifestanti che manifestano contro gli espositori israeliani.  “In questo momento in Fiera c’è un padiglione israeliano – hanno gridato i manifestanti, come si legge su Vicenza Today – è inaccettabile”. Già prima dell’evento avevano spiegato la loro netta opposizione: “In un contesto di economia di guerra come quello israeliano, gli introiti della fiera vanno direttamente a finanziale il genocidio in corso a Gaza e in Cisgiordania”.

Il questore aveva predisposto il divieto di avvicinamento alla Fiera il percorso autorizzato prevedeva la partenza dal par di via Rossi quindi ai Ferrovieri, via Vaccari, viale Sant’Agostino e via Baracca. Divieto non rispettato dai manifestanti. Per questo è stato necessario l’intervento della Polizia. C’è stato il lancio di fumogeni e petardi da parte dei manifestanti e la polizia che ha risposto con gli idranti. Il corteo è stato quindi spinto indietro e fatto uscire dall’Arsenale. Secondo le prime informazioni negli scontri sono rimasti feriti almeno 4 agenti.

Cos’è il Bocciodromo

Il C.S. Bocciodromo è un centro sociale di Vicenza che si trova in Via Rossi 198 ai Ferrovieri. Uno spazio “antifascista, antisessista, anticapitalista”, come si legge sui loro social, dove hanno oltre 12mila follower. Tra i suoi progetti c’è quello di una palestra indipendente con corsi di tai chi e break dance, un Jazz Club, un’osteria e un atelier. La loro posizione nel conflitto arabo israeliano è pro Palestina. “Il padiglione israeliano alla Fiera dell’Oro di Vicenza è inaccettabile: con queste parole d’ordine i centri sociali del nord-est convocano una manifestazione che ha l’obiettivo dichiarato di bloccare il padiglione”, questo si legge nel messaggio che accompagna l’invito alla manifestazione sui social.