Csm, magistrato scrive messaggio piccante all’amante ma per sbaglio lo invia a…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Giugno 2016 - 12:49 OLTRE 6 MESI FA
Csm, magistrato scrive messaggio piccante all'amante ma per sbaglio lo invia a...

Csm, magistrato scrive messaggio piccante all’amante ma per sbaglio lo invia a…

ROMA – Scandalo al Csm (Consiglio superiore della magistratura) dove un magistrato dell’associazione ha scritto un messaggio piccante alla sua amante ma per sbaglio la ha inviato alla moglie. L’uomo infatti ha scritto via Whatsapp un messaggio all’amante inviandolo per errore alla moglie che ovviamente si è infuriata e ha chiesto spiegazioni ma lui ha replicato che l’apparecchio gli era stato rubato.

La notizia viene riportata dal sito Giustiziami.it:

Il nostro nel tentativo di dimostrare di essere estraneo al fatto presentava una denuncia formale alla polizia affermando di aver subito un furto. Protagonista della vicenda un componente togato del consiglio superiore della magistratura che ora è nei guai, indagato a Perugia per simulazione di reato e sotto procedimento disciplinare. Perché la denuncia si è rivelata priva di riscontri con la realtà.

I controlli e gli accertamenti in un caso del genere sono molto più accurati e soprattutto più veloci rispetto a quando una denuncia del genere viene presentata da un comune mortale. Per cui emergeva immediatamente che l’apparecchio, peraltro intestato al Csm, era sempre stato nella disponibilità del consigliere e mai oggetto di un furto.

Il nostro magistrato è indagato dalla procura di Perugia per aver simulato un reato e sotto inchiesta disciplinare da parte del Csm. Tutto è accaduto perché il consigliere non ha avuto la forza di far fronte alla rabbia di sua moglie per quel messaggio all’amante dal contenuto diciamo “inequivocabile” e ha finito per imboccare una strada senza ritorno.

La vicenda è clamorosa, considerando l’importante incarico ricoperto dall’interessato che è tuttora al suo posto a giudicare i colleghi in attesa dello sviluppo delle indagini. L’episodio avvenuto alcuni mesi fa è coperto dal massimo riserbo anche se risulta essere a conoscenza di un numero non certo piccolo di persone.