Eboli, Salvatore Garofalo muore d’infarto mentre gli abbattono la casa abusiva

di Redazione Blitz
Pubblicato il 19 Giugno 2017 - 14:12 OLTRE 6 MESI FA
Eboli, Salvatore Garofalo muore d'infarto mentre gli abbattono la casa abusiva (foto Ansa)

Eboli, Salvatore Garofalo muore d’infarto mentre gli abbattono la casa abusiva (foto Ansa)

SALERNO – Muore di infarto mentre gli demoliscono la casa abusiva. E’ accaduto sabato scorso a Eboli. E il senatore di Ala, Ciro Falanga, firmatario di una legge sugli abbattimenti, annuncia le sue dimissioni.

Salvatore Garofalo aveva 64 anni e viveva a Campolongo. In zona ci sono 12 case abusive. Non appena sono iniziate le operazioni di recinzione del cantiere, Garofalo ha avuto un malore fatale. Il pensionato viveva con un sussidio statale dopo il trapianto di un rene.

“E’ un grande dolore per tutti noi. Abbiamo ereditato una situazione di abusivismo edilizio drammatico” dice il sindaco, Massimo Cariello.

“Mentre veniva demolita un’abitazione a Eboli il proprietario della casa in cui viveva con la moglie e tre nipotini minorenni è morto d’infarto. Dalla politica sorda alle esigenze dei più deboli io mi allontano. Uno speculatore o un camorrista non muoiono d’infarto se gli abbattono una casa. Un operaio invece muore dal dolore”. Così il senatore di Ala, Ciro Falanga, firmatario del ddl sugli abbattimenti annuncia le sue dimissioni da senatore già minacciate se il testo “non fosse stato approvato entro l’estate”.

“Il provvedimento che avrebbe evitato quella demolizione e la relativa tragedia che ne è conseguita – aggiunge Falanga – è all’esame della Commissione Giustizia della Camera, dove con solerzia la Presidente Ferranti l’ha calendarizzato per questa settimana. Il M5S ha negato un rapido esame del provvedimento attraverso la sede deliberante con evidenti scopi ostruzionistici, nonostante il testo abbia già avuto il via libera dai due rami del Parlamento”.

E ancora: “Non posso accettare che nonostante il duro lavoro di anni nell’interesse di persone in difficoltà la gente inizi a morire a causa del mero calcolo parlamentare di qualche gruppo che fa dell’essere contro sempre e comunque la propria unica bandiera. Annuncio pertanto le mie dimissioni da Senatore della Repubblica che consegnerò domani al Presidente Grasso, ritenendo inaccettabile che su temi dal grande impatto sociale come questo prevalgano gli interessi politici su quelli dei cittadini. E’ un modo di fare becero dal quale sento di prendere con vigore le distanze”