Fausto Filippone, la figlia forse drogata: è caduta per 40 metri senza un urlo

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Maggio 2018 - 09:06 OLTRE 6 MESI FA
Fausto Filippone, i poliziotti: "La bambina è caduta per 40 metri senza un urlo" (foto Ansa)

Fausto Filippone, i poliziotti: “La bambina è caduta per 40 metri senza un urlo” (foto Ansa)

CHIETI – “La bambina era seduta sul parapetto col padre, poi l’uomo la spinta giù: è caduta per 40 metri senza un urlo”. Così Ludovica [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play], 11 anni, è stata uccisa dal padre Fausto Filippone sul Viadotto Alento della A14.

Lo raccontano i poliziotti che per primi erano giunti sul posto. Fausto Filippone aveva già deciso di togliersi la vita. E’ il parere del negoziatore che per 7 ore ha provato a salvarlo: “Cercava solo il coraggio di buttarsi, poi l’ha trovato”.

Ludovica è precipitata in silenzio.

Si è fatta avanti anche l’ipotesi che il padre l’avesse drogata con un sonnifero prima di gettarla dal ponte. Il professor Massimo Di Giannantonio, ordinario di psichiatria all’Università di Chieti, pensa invece che la bimba potesse essere sotto shock. Lo psichiatria è stato, assieme al maresciallo dei carabinieri, Alessio D’Alfonso, il mediatore che per sette ore ha provato a convincere Filippone a non gettarsi:

“La bambina era come stordita, in totale stato di shock, con una condizione emozionale di tipo inibitorio. Non ha urlato, non ha fatto nulla”.

“Filippone ha detto che era un uomo felice e aveva una vita serena, poi qualcosa è cambiato 15 mesi fa quando ha avuto un forte trauma” raccontano i mediatori.

Filippone, spiega la polizia, “non risultava esser affetto da patologie in genere ed, in particolare, da problemi psichici. Gli accertamenti svolti sinora hanno evidenziato che non esistevano problematiche di rilievo, o che possano giustificare i gesti compiuti, all’interno del nucleo famigliare”. “Era una comune famiglia italiana”, dice il questore, “questa è una tragedia della comunità”. Non ci sono mai stati interventi di polizia e carabinieri, in passato, per sedare liti che riguardassero Fausto e Marina: hanno controllato attraverso il 112.

Tanti i misteri ancora non risolti. Come il giallo del bigliettino.

C’è anche un bigliettino con i nomi gettato dal papà omicida, che sarà analizzato attentamente nelle prossime ore.

Quel pezzo di carta, scritto a mano, la penna blu, presenta alcuni nomi e, separati, diversi cognomi. “È un foglietto confuso”, dice il questore di Chieti, Raffaele Palumbo: “La squadra mobile sta cercando di dare un senso e un’identità agli appunti segnati sopra”.

L’omicidio della moglie.

Con la scusa di comprare una lavatrice per l’appartamento che la coppia affittava a degli studenti, Fausto Filippone ha convinto la moglie ad accompagnarlo a Chieti. E una volta lì, la caduta dal balcone. Ma al momento non ci sono testimoni.