Una fiera virtuale per il turismo milanese

Pubblicato il 21 Ottobre 2011 - 02:00 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Basta piedi doloranti e chilometri percorsi da uno stand all’altro con il trolley al seguito con le fiere virtuali. Chi conosce il sistema espositivo di Milano lo sa bene, che sia la fiera del Mobile o quella del Turismo, una cosa hanno in comune questi grandi eventi: ore in piedi pellegrinando alla ricerca delle offerte più allettanti e delle novità più accattivanti.

Questo per i cosiddetti buyer o esperti del settore. Quando si passa dall’altra parte ossia quella degli espositori l’elemento più preponderante è sicuramente quello delle spese sostenute per essere presenti in fiera: tra brochure, hostess e l’acquisto dello spazio per lo stand si possono spendere centinaia di migliaia di euro.

La soluzione? Una fiera virtuale. A scommettere per primi su questa iniziativa sono Milano e le province lombarde che puntano su Mhdays (Milan Holidays), evento in 3D esclusivamente online dedicato al turismo. “Numerosi studi documentano quanto diventi sempre più stretto il rapporto tra turismo e internet – spiega Stefano Bolognini, assessore al turismo della provincia di Milano – uno strumento straordinario che accorcia le distanze e i tempi e taglia le spese”. Un discorso supportato dai dati: “Nel 2005 il fatturato del turismo online era di 980 milioni di euro, pari al 4 percento dell’intero mercato del turismo.

Nel 2009 invece era di 3.500 milioni di euro corrispondenti al 14 percento”. Un’opportunità quindi da non lasciarsi scappare. Lago e montagna, arte e cibo, natura e sport, ma anche il padiglione delle istituzioni, sarà tutto come in una fiera in carne e ossa, solo che gli espositori acquisteranno uno spazio all’interno del sito e dal 23 al 25 novembre potranno proporre le loro offerte a potenziali compratori, siglare nuovi contratti, rafforzare la propria immagine e scambiare il proprio biglietto da visita 2.0.

I costi L’ingresso virtuale sarà gratuito per i buyer (che si prevede saranno circa 600), i visitatori e la stampa, mentre costerà dai 300 ai 1.000 euro per gli espositori a seconda dello spazio dello stand interattivo. “Un investimento, che si configura ridotto del 90 per cento rispetto ai costi di una fiera reale – dichiara Stefano Maullu, Assessore regionale al Commercio, Turismo e Servizi – Si tratta quindi di una fiera innovativa, tecnologica, economica e, poiché azzera gli spostamenti e le trasferte, è anche ad emissioni zero per l´ambiente quindi è anche ecologica”. Albergatori, agenzie turistiche e tour operator, titolari di villaggi turistici, ristoratori, imprese specializzate nell’organizzazione di eventi avranno quindi la possibilità di farsi conoscere in un formato 2.0 non solo ai buyer nazionali, ma grazie ad internet anche oltre i confini.

Certo siamo davanti ad un piccolo paradosso visto che con le fiere virtuali sparirebbe anche tutto un mercato per gli stessi albergatori fatto appunto di espositori e di visitatori. Quello che è certo è che il viaggio nel 2011 passa attraverso un click: riuscirà la velocità e la flessibilità di internet a soppiantare i vecchi meccanismi fieristici? O la consuetudine e il digital divide generazionale avrà la meglio?

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