Immigrazione, stop ai taxi del mare, decreto contro la fabbrica dei salvataggi, ma gli sbarchi continuano

Immigrazione, stop ai taxi del mare, Mattarella ha firmato il decreto contro la fabbrica dei salvataggi. Ma gli sbarchi continuano. E i centri sono al collasso

di Enrico Pirondini
Pubblicato il 8 Gennaio 2023 - 18:01 OLTRE 6 MESI FA
Immigrazione, stop ai taxi del mare, decreto contro la fabbrica dei salvataggi, ma gli sbarchi continuano

Immigrazione, stop ai taxi del mare, decreto contro la fabbrica dei salvataggi, ma gli sbarchi continuano

Immigrazione. Sbarchi a raffica, centri al collasso. La fabbrica dei salvataggi non si ferma. I “taxi del mare” continuano il loro traffico di esseri umani. Come se niente fosse.

Eppure da martedì 3 gennaio c’è un decreto che punta a mettere un freno alle Ong del mare. Lo ha firmato convintamente Sergio Mattarella. Titolo del decreto: ”Disposizioni urgenti per la gestione dei flussi migratori”. Ma le navi umanitarie vanno avanti. Dicono:”No, non siamo taxi, siamo le ambulanze del mare. Siamo navi soccorso”.

Per questo, a suo tempo, avevano chiesto a Mattarella di non firmare il decreto “che metterebbe a rischio in maniera ulteriore vite umane in mezzo al Mediterraneo”. Sono parole di Alessandro Porro, presidente di SOS Mediteranee, da sempre convinto che “noi delle Ong siamo gli occhi di una Europa che non vuole vedere”. Ma è proprio così?  Parliamone.

1) LE NUOVE NORME  BASTERANNO?

La premier Giorgia Meloni vuole fermare il “servizio di traghettamento nel Mediterraneo“. E crede nelle sanzioni fino a 50 mila euro e il blocco della nave su decisione dei prefetti. Aggiunge:” La prima volta per 2 mesi, la seconda col sequestro a fini di confisca. Lo facciamo per rispettare il diritto internazionale ma anche i migranti“.

2) LA STRATEGIA DEL GOVERNO SULLA IMMIGRAZIONE

La pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale in vigore da martedì 3 spiega la nuova strategia del Governo per limitare l’immigrazione irregolare e cercare e cercare di regolare l’azione delle organizzazioni non governative attive nel Mar Mediterraneo. Questa strategia prende corpo in un momento in cui si verifica una nuova recrudescenza degli sbarchi. Si profila un muro contro muro.

3) I PALETTI CONTRO LA FABBRICA DEI SALVATAGGI

Sono tanti e puntano a stroncare il traffico di esseri umani ma – come recita il Decreto  – è necessario che sia chiara l’identità e la funzione delle navi che operano nel Mediterraneo e vengano rispettati i principi di assoluta trasparenza. 

Dice la Meloni:”Ci deve essere coerenza tra le attività che alcune navi svolgono nel Mediterraneo e quello per cui sono registrate: navi commerciali che si mettono a fare la spola per il salvataggio dei migranti è una cosa che stride abbastanza”.
Meloni rivendica la svolta del suo governo e dice:”È finita l’Italia che non vuol vedere chi viola le regole”. Staremo a vedere.