Inchiesta trans, Natalie: “A Marrazzo hanno chiesto 100 mila euro”

Pubblicato il 17 Maggio 2010 - 18:18| Aggiornato il 18 Maggio 2010 OLTRE 6 MESI FA

Natalie

“E’ stata una trappola fatta dai carabinieri, le altre trans per invidia hanno detto che c’entravo anche io. Però io ho sofferto per questo. Piero è una brava persona ma del mio rapporto con lui prima del luglio non voglio parlare. I carabinieri volevano centomila euro altrimenti avrebbero chiamato la stampa per rovinare Marrazzo”. Lo ha affermato il transessuale Natalie al termine dell’ incidente probatorio, durato circa 5 ore, che ha riguardato, in gran parte, l’irruzione nell’appartamento di via Gradoli effettuato da alcuni carabinieri infedeli la mattina del 3 luglio dello scorso anno.

“Per sei mesi ho dovuto subire le cattiverie di alcune altre trans, gelose e invidiose. Ora io sto bene, vorrei stare meglio”, ha spiegato il trans Natalie al termine dell’incidente probatorio. In merito all’atto istruttorio Natalì si è limitata a dire che “é andata bene”. Poi ha attaccato affermando che “gli avvocati dei carabinieri si dimenticano di dire che i loro assistiti prendevano informazioni da Joyce e dall’ungherese; sono i loro informatori.

Insieme a China si devono guardare allo specchio”. Il trans ha poi ricordato quanto avvenuto il 3 luglio dello scorso anno. “Quella mattina ho aperto la porta, avevano bussato dicendo di essere carabinieri. In casa non c’era droga, non c’erano altri trans, non c’era Cafasso, c’eravamo solo io e Piero. Hanno fatto il filmato. Il video (che nel corso dell’ incidente probatorio è stato mostrato in due versioni, con montaggi diversi) è un montaggio dei carabinieri ma non so dire quanto duri”.