Padova, ladre “gentildonne” incastrate dal furto di una parure da 100 mila euro

Pubblicato il 25 Marzo 2010 - 18:30 OLTRE 6 MESI FA

Un curricula di tutto rispetto, con segnalazioni dalle Questure di mezza Italia, ma la presunta carriera di ladre “gentildonne” di due padovane è finita quando alle prime luci dell’alba gli agenti della squadra mobile di Venezia sono andati a prelevarle nelle loro abitazioni, a Padova e Ponte San Nicolò (Padova).

A farle cadere nella rete degli investigatori, le immagini registrate dal sistema di videosorveglianza di una gioielleria di Mestre, nella quale dopo la loro “visita” era sparita una parure (collana e orecchini) da 100 mila euro. Le due – Ketty Saldini, 38 anni, originaria di Sesto san Giovanni (Milano), e Romana Maria Grazia Reinhard, 48, di Auronzo di Cadore (Belluno) – sono finite in carcere su ordine del Gip di Venezia Antonio Liguori; devono rispondere di furto con l’aggravante della recidiva specifica e reiterata.

A portare la mobile della Questura lagunare a chiudere le indagini, oltre alle immagini che documentano passo per passo il furto, anche un certosino lavoro di investigazione e confronto con episodi simili avvenuti in varie città del nord ai danni sempre di importanti gioiellerie. Il 13 novembre dello scorso anno, seguendo un copione che pare tratto da un telefilm, la coppia di donne era entrata nella gioielleria, a pochi passi dalla piazza di Mestre. All’interno, le due si erano mostrate interessate all’acquisto di preziosi di un certo livello: non l’anellino, ma collier, parure.

Il loro modo di fare, i cappotti di pelliccia, i vistosi braccialetti e orecchini, aveva forse fatto pensare a clienti facoltose, con pochi problemi di denaro. L’agire delle due nello spazio ristretto del locale – come testimonia il filmato registrato – è cadenzato da ritmi precisi: una si dice desiderosa di fare l’acquisto, l’altra pare consigliarla, a guarda di qua e di là come cercasse qualcosa da suggerire all’amica esposto in vetrina o nei plateau estratti dalla cassaforte. Mentre Ketty Saldini distrae il commerciante con la richiesta di un consiglio su un paio di orecchini, la mano della complice “preleva” una preziosa parure dalla cassaforte.

Secondo gli investigatori, diretti da Marco Odorisio, è tale l’abilità e la destrezza delle due – le “Arsenio Lupin” in gonnella, sono state definite – che il goielliere si accorse del furto solo due giorni dopo quando, durante un controllo, i preziosi da 100 mila euro risultarono mancare all’appello. Chiuse le indagini, trovate le presunte responsabili del furto, il titolare della gioielleria non avrà il piacere di vedersi restituire il maltolto, non coperto tra l’altro da assicurazione.

Le perquisizioni nelle belle case delle due donne non hanno portato al recupero della parure.